Possiamo coltivare un Kokedama seguendo delle semplici regole: sarà una sfida che richiede impegno ma che ci darà moltissima soddisfazione una volta completato.

La realizzazione di un Kokedama (il cui significato è sfera di muschio) si basa sull’applicazione di un’antica tecnica giapponese di coltivazione che ha lo stesso fascino del Bonsai, dell’Ikebana o dei Suiseki.

Questa particolare tecnica orientale prevede di coltivare una pianta in una sfera di terriccio racchiusa da un “vaso” di muschio, per ottenere una sfera verde di muschio dalla quale spunta la piantina. Una piccola opera d’arte creata con elementi naturali!

Dove coltivare un Kokedama

Il Kokedama è tendenzialmente una composizione da interno, ma il posto migliore per appenderlo o posizionarlo dipende dalla pianta ospitata: le Felci e le piante succulente crescono anche in mezz’ombra, mentre le piante da fiore hanno bisogno di tanta luce solare mentre le Edere stanno all’esterno.

Oltre ad appenderlo, possiamo coltivare il Kokedama in una bacinella o su un piedistallo di legno. Se appendiamo più esemplari, possiamo paragonarlo a un sistema di pianeti!

Come realizzare un Kokedama

Possiamo realizzare un Kokedama con diverse piante: quelle più facili sono le piante d’appartamento che non richiedono molta luce, come la Felce, il Pothos, l’Edera, la Pilea, la Peperomia e le piante succulente.

La scelta di coltivare un Kokedama è sicuramente ecosostenibile: le piante d’appartamento hanno la capacità di assorbire i microinquinanti presenti nell’aria delle nostre case e la coltivazione in Kokedama è totalmente biodegradabile e plastic free.

Realizzare in casa un Kokedama non è facile. Richiede tecniche precise affinché duri nel tempo e alcuni materiali non sono semplici da trovare. Ricordiamo per esempio che è vietato raccogliere il muschio in natura e il particolare terriccio utilizzato, molto “colloso”, è abbastanza costoso.

Se vogliamo però cimentarci in questa arte, vi suggeriamo di frequentare uno dei tanti corsi organizzati nei centri specializzati. Troverete i materiali e degli esperti che vi insegneranno a legare il muschio in modo che rimanga bel saldo anche dopo molti mesi. Anche in un solo corso possiamo apprendere velocemente e divertirci con questa antica arte giapponese.

Come irrigare un Kokedama

Non tutti i Kokedama sono uguali, poiché dobbiamo considerare le caratteristiche peculiari e le esigenze della specie coltivata nella sfera di muschio. Le piante succulente sono abituate alla siccità, sono capaci di immagazzinare umidità e hanno esigenze idriche limitate rispetto a un Pothos. La posizione (ombra o sole), la temperatura e la grandezza della sfera sono altrettanti parametri da valutare per decidere la frequenza dell’irrigazione.

Il suggerimento più semplice è di imparare a “soppesarlo” o controllarlo visivamente o al tatto, per capire se il muschio è asciutto o umido.

L’irrigazione si effettua per immersione: riempiamo di acqua a temperatura ambiente una bacinella d’acqua abbastanza grande e immergiamo il Kokedama per circa 10-15 minuti. Al termine dell’immersione, lasciamolo sgocciolare completamente prima di appenderlo o riporlo al suo posto.

Le piante che lo richiedono, come le Felci, vanno nebulizzate sulle foglie quando l’aria è troppo secca.

Come coltivare un Kokedama: la concimazione

L’irrigazione può coincidere con il momento della concimazione. Diluiamo nella bacinella una dose di fertilizzante liquido specifico per la pianta che stiamo coltivando. Sarà un concime specifico per acidofile in caso di Pianta del Caffè, per piante verdi in caso di Pothos o per piante grasse se coltiviamo nel Kokedama una Crassula o una Echeveria.

In alternativa possiamo utilizzare un fertilizzante fogliare da miscelare con l’acqua delle vaporizzazioni periodiche sulla chioma.

Concimiamo una volta ogni 15 giorni in primavera e in estate e una volta al mese in autunno e in inverno.