Quella di coltivare le Ortensie è una tradizione ed è una delle piante più coltivate nei giardini italiani. All’aperto le Ortensie (Hydrangea macrophylla) vengono usate sia come piante singole per caratterizzare una aiuola oppure in gruppi per creare bordure o siepi. Può essere coltivata anche in vaso sul terrazzo, a patto di usare un contenitore grande e capiente.

È amata per molti motivi: anzitutto per la bella ma soprattutto lunga fioritura. Da maggio a settembre la pianta si riempie di grandi sfere fiorite, larghe fino a 25 cm, in tantissimi colori: dal rosa all’azzurro al bianco. Ma è anche una pianta arbustiva e forma un bel cespuglio, che può raggiungere fino a 2 metri in altezza e a 1,5 metri in larghezza. Ha una crescita veloce e anche il fogliame è di un bel color verde intenso.

Coltivare le Ortensie: temperatura e ambiente

Non gradisce il pieno sole: dà il meglio di sé in mezz’ombra e alla luce filtrata dalle chiome di grandi alberi.

Ama i climi freschi e umidi. Tollera bene il gelo fino a -10°C e resiste discretamente al caldo.

È una pianta acidofila: come controllare il pH del substrato

L’Ortensia è una pianta acidofila e richiede un terreno con pH più acido rispetto al normale. Il pH del terriccio, ma anche dell’acqua per l’irrigazione, si misura su una scala da 1 a 14 che evidenzia 3 fasce: alla metà, intorno al 7, il pH è neutro, se è inferiore è acido mentre se è al di sopra di 7 è alcalino (basico). Il pH influenza la disponibilità di alcuni elementi nutritivi: i terreni troppo alcalini sono spesso carenti di Ferro e quando è presente in quantità sufficiente le radici di alcune piante, dette acidofile, non riescono ad assorbirlo.

Per la coltivazione in giardino, dovremo creare le buche che ospiteranno le piante di Ortensia. Approfittiamo dell’occasione per analizzare il terreno e misurare il suo pH: ci sono semplici kit nei negozi specializzati. Se risultasse troppo alcalino e non adatto alla coltivazione di una pianta acidofila, possiamo incorporare nelle buche, all’atto del trapianto, degli ammendanti come il compost verde oppure un terriccio specifico per acidofile.

Per la coltivazione in vaso è molto più semplice e sarà sufficiente utilizzare un terriccio per acidofile, avendo cura di stende sul fondo del vaso uno strato di materiale inerte, come argilla espansa o ghiaia, per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso.

Irrigazione

Richiede irrigazioni generose e regolari in primavera ed estate. Nei mesi freddi possiamo sospendere se la pianta viene coltivata in giardino, lasciando alle precipitazioni il compito di irrigare.

Per la coltivazione in vaso, l’Ortensia deve essere sempre innaffiata quando il terriccio si è asciugato. Teme i ristagni idrici ed è meglio essere parsimoniosi: usando vasi molto ampi, la maggior presenza di terriccio ci aiuterà a mantenere un buon tasso di umidità anche nelle giornate più afose.

Per le piante acidofile dobbiamo usare acqua con pH neutro: se l’acqua dell’acquedotto fosse troppo calcarea rischieremmo, col passare del tempo, di neutralizzare il pH acido del substrato. La raccolta e l’uso dell’acqua piovana è la soluzione migliore. In alternativa, specialmente per le piante coltivate in vaso, posso lasciare l’acqua in un annaffiatoio per una notte, per fare decantare sul fondo il calcare.

Concimazione e azzurranti

Dopo aver utilizzato un substrato per acidofile, dovremo in seguito mantenere costante nel tempo il pH acido del terreno, attraverso un programma di concimazione con fertilizzanti specifici per piante acidofile. Questi concimi contengono chelati di Ferro facilmente assorbibili dalle radici delle acidofile e bilanciano la presenza di Azoto in terreni troppo calcarei.

Se coltiviamo la pianta in giardino possiamo stendere sul terreno un concime a lenta cessione per acidofile all’inizio della primavera e in autunno. Per la coltivazione in vaso possiamo utilizzare in primavera e in estate un fertilizzante liquido per acidofile da miscelare ogni 15 giorni nell’acqua per l’irrigazione.

I fiori delle Ortensie hanno la particolarità di cambiare colore con il passare del tempo. Per mantenere il colore azzurro possiamo somministrare alla pianta una volta al mese, a partire da marzo, un azzurrante per Ortensie (solfato di ferro): altrimenti i fiori vireranno al rosa.

Cure particolari

È buona abitudine lasciare i fiori secchi sulla pianta d’inverno, poiché contribuiranno a proteggere le gemme da fiore dal gelo.

Si pota in febbraio, tagliando i rami vecchi.

Come tutte le piante acidofile, specialmente se viene irrigata con acqua calcarea, l’Ortensia può soffrire di Clorosi: è indice di mancanza di Ferro, porta all’indebolimento della pianta e si riconosce dallo sbiadimento delle foglie. Per correggere la Clorosi possiamo utilizzare concimi a base di ferro, chiamati “rinverdenti”, oppure fertilizzanti biologici a base di sangue di bue o sangue secco. Si tratta di sostanze naturali ricche di Azoto e Ferro, utili per corregge terreni troppo basici e per ottenere un effetto rinverdente.