Chi sceglie di coltivare la Calibrachoa lo fa soprattutto per le cascate di fiori dai colori brillanti che durano sulla pianta molti mesi. Iniziano a sbocciare in primavera e proseguono fino in autunno con l’arrivo del freddo.

La Calibrachoa produce fiori imbutiformi simili a quelli della Petunia, ma sono più piccoli e la pianta è più compatta: perciò è nota anche con il nome di Petunia nana, ma in realtà pur appartenendo alla stessa famiglia (Solanacee) è un genere differente. Rispetto alla Petunia, la Calibrachoa ha una maggiore resistenza alle intemperie, in particolare al vento e alla pioggia.

In commercio possiamo trovare molti ibridi (Million Bells, Superbells, ecc.) con fiori di colori differenti: bianchi, gialli, arancioni, rossi e in molte sfumature.

Dove coltivare la Calibrachoa

È una pianta da esterno ma non tollera il freddo sotto i 5°C. Per questa ragione spesso viene utilizzata come annuale, pur essendo una pianta perenne, specialmente quando viene coltivata in giardino per abbellire aiuole o bordure. Se desideriamo coltivarla come pianta perenne dovremo proteggerla in una serra fredda quando le temperature minime si avvicinano ai 10°C.

Ha un portamento ricadente quindi possiamo coltivarla in vasi o panieri appesi, su balconi o davanzali. Se scegliamo una posizione soleggiata fiorirà con maggiore vigore, ma cresce anche in mezz’ombra.

Come coltivare la Calibrachoa

Dopo l’acquisto possiamo rinvasare le piantine in un contenitore più grande, magari in composizione tra loro con fioriture di colori differenti. Usiamo un terriccio per piante fiorite che contiene gli elementi nutritivi necessari in modo bilanciato per questo tipo di piante. In seguito dovremo reintegrare le sostanze nutritive con un programma di concimazione. Il risultato più evidente si ottiene con un fertilizzante liquido, sempre specifico per piante da fiore, poiché è in una forma subito disponibile per le radici. Sarà sufficiente diluire una dose nell’acqua per l’irrigazione, una volta ogni 15 giorni dalla primavera all’autunno.

Difficilmente viene attaccata da parassiti ed è una pianta molto rustica. Anche dopo una pioggia i fiori si riprendono rapidamente, contrariamente alle Petunie.

Togliamo i fiori man mano che appassiscono: così facendo stimoleremo la pianta a produrne altri.

Come irrigare la Calibrachoa

Gli unici problemi di coltivazione spesso derivano da un’errata irrigazione. Sia perché ci dimentichiamo, causando l’ingiallimento delle foglie, sia perché eccediamo. Un terriccio eccessivamente umido e la presenza di acqua stagnante nel sottovaso sono in particolare pericolosi per la Calibrachoa, poiché inducono marciumi e asfissie radicali. Che spesso sfociano in malattie fungine difficili da curare.

Controlliamo con un dito il terriccio prima di irrigare e facciamo in modo che il substrato risulti sempre inumidito. Dopo l’irrigazione svuotiamo sempre il sottovaso. Nei mesi più caldi le irrigazioni saranno più frequenti poiché l’esposizione ai raggi solari determina una maggiore evaporazione dell’umidità presente nel terriccio. In inverno, se avremo riparato la pianta in una serra, irrighiamo saltuariamente ma senza eccedere: solo per evitare che il terriccio si secchi.