Il rinvaso delle piante da appartamento è un’operazione che periodicamente gli amanti del verde devono affrontare. Ecco il nostro decalogo!

Rinvaso delle piante da appartamento: dieci consigli per non sbagliare!

1. Quando. Indicativamente si effettua ogni 2-3 anni. Sicuramente va affrontato quando le radici iniziano a uscire dal vaso: dai fori sul fondo del contenitore o addirittura dal terriccio. Anche se la parte aerea diventa sproporzionata rispetto al vaso è bene ricorrere a un contenitore più grande, anche per migliorare la stabilità della pianta. Il periodo più indicato è l’inizio della primavera o l’inizio dell’autunno: sicuramente dovete evitare lo choc del rinvaso durante il periodo della fioritura.

2. Il vaso. Scegliamo un vaso leggermente più grande rispetto al precedente, in modo che le radici della pianta possano svilupparsi per altri 2-3 anni. Esagerare nelle dimensioni non è utile: rischiamo che si sviluppino di più le radici e poco la pianta.

3. Il drenaggio. Per migliorare il drenaggio ed evitare l’asfissia delle radici nell’acqua del sottovaso è sempre consigliabile stendere sul fondo del vaso uno strato di materiale inerte, come l’argilla espansa o semplice ghiaia. L’altezza di questo strato dipenderà dalla dimensione del vaso: in piccoli contenitori ne bastano 3 cm mentre per vasi più grandi e profondi servono 8-10 cm di spessore.

4. Il sottovaso. Utilizzate un sottovaso o un coprivaso, in modo da recuperare l’acqua in eccesso dell’irrigazione. Se desiderate togliervi il compito di irrigare giornalmente le piante e di svuotare i sottovasi, potete ricorrere a un vaso con riserva d’acqua.

5. Il substrato. Preferite un terriccio specifico per il tipo di pianta che state travasando: per piante verdi, da fiore, acidofile, cactacee, ecc. La quantità di terriccio necessaria dipende dalla dimensione delle radici e dalla grandezza del vaso. Quando aprite il sacco di terriccio, rompete il substrato con l’uso delle mani in modo da sminuzzare eventuali blocchi compatti di terra.

6. Siate delicati. Per estrarre la pianta dal vecchio vaso, inclinatela e, tenendola saldamente alla base del fusto, date dei colpetti delicati al vaso, per far staccare la terra dal contenitore. Quando estraete la pianta siate delicati per non rompere o tagliare le radici. Tenete dritta la pianta al centro del nuovo vaso e fate scorrere la terra sui lati, aiutandovi eventualmente con un bastoncino. Infine comprimete bene per non lasciare vuoti d’aria.

7. Il colletto. Al termine del rinvaso il colletto (cioè punto di intersezione con le radici) deve emergere dal terreno e deve trovarsi circa 1-2 cm sotto il bordo del contenitore.

8. Irrigare subito. Subito dopo il trapianto dobbiamo irrigare, impregnando a fondo la terra, in modo da stimolare l’attecchimento delle radici. Usiamo acqua a temperatura ambiente per non stressare le radici. Dopo circa mezz’ora svuotiamo il sottovaso per eliminare l’acqua stagnante in eccesso, che può provocare marcescenze radicali e malattie fungine.

9. La concimazione. I terricci contengono i nutrienti necessari per la concimazione di base e per le prime 3-4 settimane. In seguito dovremo prevedere un programma di concimazione con un fertilizzante specifico (piante verdi, fiorite, acidofile, ecc.). I concimi liquidi si diluiscono ogni 10-15 giorni nell’acqua per l’irrigazione, mentre i fertilizzanti granulari a lenta cessione vanno reintegrati ogni 4-6 mesi. Le piante d’appartamento, essendo coltivate in un ambiente controllato, non vanno in riposo vegetativo: dovremo quindi concimare anche in inverno, pur riducendo le dosi, per esempio una volta mese.

10. I grandi esemplari. Per le piante di grandi dimensioni, che non devono più crescere, possiamo limitarci ad asportare delicatamente il vecchio terriccio e sostituirlo con un nuovo substrato. Anche se seguiamo un regolare programma di concimazione, il substrato va sostituito periodicamente, ogni 2-3 anni, poiché tende a degenerare e a perdere alcune delle sue caratteristiche fisiche come la porosità.