Scegliere i concimi per le piante correttamente è molto importante, così come prevedere un programma di concimazione annuale per le piante coltivate in vaso. Gli elementi nutritivi contenuti nel poco terriccio presente nel vaso sono infatti destinati a esaurirsi e sta a noi ripristinare le condizioni ottimali di fertilità del substrato di coltivazione.
Scegliere i concimi per le piante: gli elementi nutritivi necessari
Le piante hanno bisogno di 3 elementi base (Azoto, Fosforo e Potassio) e una serie di meso e micro elementi.
Possiamo così riassumere i 12 elementi che concorrono al benessere delle piante:
- Macro elementi: Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K),
- Meso elementi: Calcio, Zolfo, Magnesio, Ferro,
- Micro elementi: Boro, Zinco, Manganese, Molibdeno, Rame.
I 3 macro elementi sono fondamentali per tutte le fasi di sviluppo della pianta. L’Azoto agisce sullo sviluppo di fusti e foglie; il Fosforo favorisce le radici e la resistenza alle avversità climatiche; il Potassio stimola la produzione di frutti e fiori.
I meso e micro elementi sono determinanti per la salute generale della pianta.
Cosa contiene un concime?
Possiamo distinguere tre grandi categorie:
- i concimi naturali o organici,
- i concimi organo-minerali,
- i concimi minerali.
I concimi organici, come per esempio il letame maturo, lo stallatico o la pollina, hanno una provenienza totalmente naturale e sono autorizzati in agricoltura biologica. Nel tempo migliorano la struttura e la fertilità del terreno, ma non garantiscono la presenza bilanciata di tutti gli elementi nutritivi necessari. Possiamo usare questi concimi anche per le piante in vaso, poiché sono disponibili in forma di pellet, facilmente dosabili, pratici da usare e senza odori sgradevoli.
I concimi organo-minerali sono fertilizzanti a base di sostanze naturali arricchiti con elementi di sintesi.
I concimi minerali sono infine fertilizzanti di sintesi realizzati dall’uomo.
I fertilizzanti minerali e organo-minerali ci permettono di disporre di fertilizzanti studiati per assolvere alle differenti esigenze delle piante. Il rapporto tra i macro elementi è indicato sulla confezione dei fertilizzanti ed è espresso con la formula NPK accompagnata da 3 numeri. Per esempio un concime con un titolo NPK 20-10-30 significa che contiene il 20% di Azoto (N), il 10% di Fosforo (N) e il 30% di Potassio (P).
Come è fatto un concime?
Anche in questo caso possiamo distinguere 3 categorie:
- i concimi liquidi o idrosolubili,
- i concimi in polvere,
- i concimi granulari a lenta cessione.
I concimi liquidi o idrosolubili vanno diluiti nell’acqua per l’irrigazione e hanno il vantaggio di poter essere subito assimilati dalle radici. Avremo quindi un risultato subito visibile.
I concimi in polvere si spargono sul terreno asciutto in prossimità delle radici, prima di irrigare per far penetrare il prodotto nel substrato. Sono più utilizzati in giardino e sono poco pratici in appartamento.
I concimi granulari a lenta cessione si interrano leggermente nel substrato e si sciolgono col passare del tempo nel terreno. I granuli contengono gli elementi nutritivi e sono avvolti da una pellicola protettiva che si scioglie col passare del tempo e l’irrigazione. Sciogliendosi progressivamente, rilasciano le sostanze nutritive nel corso del tempo e sopperiscono alle esigenze delle piante per molti mesi. Tra i concimi a lenta cessione troviamo anche i nuovi stick o bastoncini fertilizzanti: hanno una forma cilindrica, si infilano nel terreno e alimentano la pianta per 2/3 mesi. Sono particolarmente indicati per le piante in vaso d’appartamento.
Seguiamo sempre le istruzioni indicate dai produttori sulle confezioni per i dosaggi. Mai esagerare, non serve a nulla. Anzi un eccesso di concimazione, specialmente quelli minerali, può danneggiare le radici delle piante.
Scegliere i concimi per le piante: meglio quelli specifici
Oltre ai fertilizzanti “universali” possiamo trovare facilmente molti concimi specifici per le singole varietà di piante.
Possiamo così scegliere tra concimi per piante verdi, piante fiorite, per acidofile, agrumi, rose, orchidee, bonsai, piante grasse, ecc. È sempre consigliabile acquistare un concime specifico.
Come programmare la concimazione annuale delle piante d’appartamento
Le piante d’appartamento, vivendo in un habitat con temperature e luminosità costanti, non vanno in riposo vegetativo e quindi devo essere sostenute anche nei mesi freddi. Diminuendo le ore di luce diurne ci sarà un rallentamento del ciclo di sviluppo: dovremo quindi ridurre la concimazione in inverno.
Se non abbiamo molto tempo da dedicare alle piante possiamo utilizzare esclusivamente dei fertilizzanti granulari a lenta cessione. Poiché durano 3/4 mesi (verificare sulla confezione) sarà sufficiente ripristinarli 4 volte all’anno, per esempio all’inizio di ogni stagione.
La soluzione più indicata prevede l’uso di un fertilizzante granulare a lenta cessione in autunno e in inverno, per fornire alle piante una riserva disponibile quando arriverà la bella stagione. Durante i mesi più caldi possiamo invece sostenere le fioriture con un concime liquido specifico diluito nell’acqua dell’irrigazione: in particolare per le piante annuali e quelle da fiore come Gerani e Petunie.
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