Possiamo coltivare il Biancospino (Crataegus monogyna) nel nostro giardino e garantirci una pennellata di bianco in primavera, grazie ai suoi fiori bianchi, e colorare con il bel rosso vivo delle sue bacche il periodo invernale.

I suoi fiori di colore bianco-rosa spuntano, infatti, da aprile e maggio, mentre da settembre e ottobre perde le foglie e produce frutti ovali, che diventano rossi giunti a maturazione e rimangono sulla pianta per tutto l’inverno, creando una festosa decorazione. Il suo nome deriva dai fiori bianchi e dalle spine presenti sui rami.

Possiamo raccogliere i frutti in settembre, quando le bacche sono rosse, ma pur essendo commestibili adoperiamoli per preparare marmellate o sciroppi. Si rivela inoltre molto utile per sconfiggere l’ansia, anche in associazione con Melissa, Tiglio e Valeriana.

Il Biancospino cresce naturalmente, in ambiente mediterraneo, nei boschi e nelle macchie. Teniamo conto, quando decidiamo di coltivare il Biancospino, che è un albero che può raggiungere i 6 metri ed è molto longevo, infatti, è possibile trovare degli esemplari ultracentenari.  

Se amiamo gli uccelli selvatici, ricordiamoci che le sue bacche forniscono nutrimento ed è un luogo di protezione.

Dove coltivare il Biancospino

Coltivabile in ogni regione, il Biancospino sopporta il freddo oltre i -20 °C. Se abitiamo nelle regioni del nord dovremo collocarlo in pieno sole, mentre è consigliata una posizione in mezz’ombra per proteggerlo dal caldo estivo tipico delle regioni meridionali.

Possiamo abbinarlo in giardino ad altri arbusti con fioritura primaverile, come la Kerria japonica, la Deutzia, il Filadelfo (Philadelphus) o la Spirea.

Un’attenzione particolare dobbiamo porla al momento di piantarlo: abbiamo detto che è di notevole altezza, perciò lasciamo una distanza adeguata da muri e recinzioni e scegliamo un luogo dove abbia lo spazio necessario per crescere.

Come coltivare il Biancospino

Possiamo trapiantare il Biancospino verso l’inizio della primavera, quindi andrà molto bene programmarci per marzo/aprile. Innanzitutto un paio di settimane prima del trapianto dobbiamo preparare la buca scavandone una pari al doppio del pane di terra che contiene le radici. Andremo così a verificare subito se il drenaggio è corretto e potremo proseguire con la concimazione, aggiungendo dello stallatico pellettato o un concime granulare per piante da fiore.

Anche quando avremo innaffiato o a seguito di una precipitazione, sarà l’occasione per controllare che l’acqua non ristagni sul fondo della buca e sia facilmente assorbita dal terreno. Se serve, possiamo scegliere un’altra posizione o un modo per migliorare il drenaggio.

Quando stiamo per trapiantare, gettiamo un po’ di terra sul fondo della buca, per evitare il contatto diretto tra le radici e il fertilizzante, posizioniamo la pianta al centro e ricopriamo con terriccio fertile. Per evitare bolle d’aria dobbiamo premere leggermente e poi possiamo innaffiare.

Come irrigare il Biancospino

Parola d’ordine parsimonia: innaffiamo solo quando necessario, nei mesi più caldi e afosi e durante periodi di prolungata siccità, mentre le piogge sono ciò di cui necessita negli altri mesi. Con questa accortezza eviteremo quei ristagni d’acqua fonte di marciumi e asfissia radicale.

Irrighiamo invece con più frequenza le piante appena trapiantate e le più giovani.

Come concimare il Biancospino

Se vogliamo una fioritura abbondante, ricordiamoci di programmare un ciclo di concimazione annuale. È sufficiente che durante i mesi primaverili e autunnali distribuiamo ai piedi della pianta un fertilizzante granulare specifico per piante fiorite.