Molti si accingono a coltivare la Skimmia in inverno poiché è una pianta natalizia molto apprezzata, grazie alle numerose bacche rosse affiancate alle foglie verdi, i due colori tipici del Natale.

Ma è bene sapere che la Skimmia, con le giuste accortezze, può essere coltivata per tutto l’anno e dona delle altrettanto abbondanti fioriture in estate. Tanti piccoli fiorellini che poi inizieranno la trasformazione in bacche a partire dall’autunno.

La Skimmia japonica, questo è il suo nome completo, è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Rutacee. Tollera il freddo intenso e può essere facilmente coltivata in giardino nel centro-nord Italia. Teme invece l’afa e i raggi solari diretti in estate, quindi nel sud Italia dobbiamo scegliere un posto semi ombreggiato e ben ventilato.

Essendo una pianta acidofila, noi vi consigliamo di coltivarla in vaso: potremo così fornirgli un substrato di coltivazione con un pH sufficientemente acido e spostarla nel luogo più adatto in funzione del clima e delle stagioni. Leggi questa notizia per saperne di più sul pH del terreno.

Le bacche della Skimmia sono tossiche, quindi prestiamo attenzione in presenza di animali domestici o bambini piccoli.

Come coltivare la Skimmia in vaso

La pianta adulta crea un cespuglio tondeggiante che può raggiungere i 50 cm in altezza. Non partiamo con un vaso troppo grande: scegliamo un contenitore ampio e profondo, ma solo leggermente più grande rispetto a quello in cui è stata coltivata la pianta. In seguito effettueremo altri trapianti, all’inizio della primavera, e amplieremo le dimensioni fino a quella desiderata. La pianta non cresce molto velocemente: travasiamo quando le radici iniziano a uscire dai fori sotto il vaso.

All’atto del trapianto, useremo un terriccio specifico per piante acidofile, in modo da garantire il pH richiesto da questo tipo di piante. Per garantire nel tempo la giusta acidità useremo dei concimi liquidi o a lenta cessione specifici per acidofile. Vi suggeriamo di integrare la concimazione anche con un “rinverdente”: si tratta di un fertilizzante a base di Ferro molto utile per le piante acidofile, poiché previene e cura la clorosi: si tratta di una fisiopatia a cui le acidofile sono spesse soggette, poiché non riescono ad assorbire il Ferro nella forma in cui è disponibile nel terreno. Leggi questa notizia per saperne di più sulla clorosi!

Dove coltivare la Skimmia: le temperature

Sopporta il gelo fino a -15°C e non ama il caldo afoso e l’aria secca. Possiamo quindi coltivarla sul terrazzo in una posizione assolata, avendo cura di spostarla in una zona più ombreggiata e ventilata in estate. Naturalmente dipende anche dalla zona geografica in cui viviamo: nel nord, dove le temperature sono più basse in primavera, possiamo esporre tranquillamente la pianta ai raggi solari diretti, se invece viviamo nel sud dovremo prestare maggiore attenzione al caldo afoso.

Se l’inverno fosse particolarmente rigido o viviamo in una zona con lunghi periodi sottozero, difendiamo il fogliame della Skimmia dalla rugiada gelata con un cappuccio di tessuto-non-tessuto (Tnt) e proteggiamo le radici stendendo uno strato di pacciamatura alla base della pianta. Possiamo usare paglia o corteccia, in funzione del grado estetico che desideriamo ottenere.

Come annaffiare la Skimmia japonica

Durante la fase di sviluppo vegetativo e fioritura dobbiamo irrigare con regolarità in modo da mantenere il terriccio sempre inumidito. In estate il sole farà evaporare più velocemente l’umidità contenuta nel vaso e dovremo quindi intensificare. Al contrario in inverno diraderemo gli interventi e sarà sufficiente irrigare quando il terriccio superficiale risulta asciutto al tatto.

Dobbiamo invece evitare di lasciare acqua stagnante nel sottovaso o nel portavaso per troppo tempo. Un terreno troppo bagnato limita la presenza di ossigeno nel terriccio, che è invece necessario alle radici. In queste condizioni le radici vanno in asfissia e, in seguito, generano malattie fungine e marciumi basali.

Nelle giornate estive più calde la pianta trarrà giovamento da nebulizzazioni di acqua sulle foglie. Migliora il tasso di umidità ambientale ed evita che le punte delle foglie si secchino.

Sia per l’irrigazione sia per le nebulizzazioni sarebbe bene utilizzare solo acqua piovana o demineralizzata. L’acqua del rubinetto è troppo calcarea e, a lungo andare, diminuisce l’acidità del pH del terriccio.