Possiamo coltivare i Finocchi per arricchire il nostro orto con un ortaggio tipico del nostro paesaggio e seguendo una pratica che ha una storia millenaria e particolarmente diffusa nell’area del Mediterraneo.
Per il suo profumo subito identificabile e molto intenso e il suo sapore dolce e aromatico è sempre stato molto apprezzato. Basti pensare al fatto che il termine “infinocchiare” veniva attribuito agli osti che ne facevano un uso smodato al fine di nascondere il sapore del vino di bassa qualità.
Le varietà orticole del Finocchio (Foeniculum vulgare) si distinguono dal Finocchio selvatico (Foeniculum officinale sottosp Capillaceum): sono piante annuali o biennali con radice a fittone ed è una pianta che raggiunge un’altezza di 60-80 cm.
Il Finocchio appartiene alla famiglia delle Apiacee ed è parente di piante erbacee come il Cumino, le Carote e il Sedano.
I semi, i rametti e fino al grumolo di foglie alla sua base, talvolta erroneamente confuso per un bulbo, tutte le parti della pianta sono commestibili. Viene cucinato crudo, cotto o come base per tisane digestive e sgonfianti.
In giardino il Finocchio trova una sua collocazione a scopo decorativo grazie ai suoi ciuffi verde chiaro: le specie selvatiche possono generare fusti alti fino a 2 metri d’altezza e sono un’alternativa per abbellire un’area invece di altri piccoli arbusti.
Dove coltivare i Finocchi
Se viviamo in un’area geografica con un clima temperato e caldo, possiamo coltivare il Finocchio garantendogli una esposizione alla luce diretta del sole. Per una buona crescita non dobbiamo esporre la pianta a freddo intenso quindi la temperatura ottimale deve essere di 20°C, con una minima di 6/8°C.
Poniamo attenzione a non esporre la pianta né alle gelate invernali, né alle temperature estive troppo secche.
Per le coltivazioni autunnali e invernali possiamo proteggere le piantine con un tunnel di tessuto non tessuto, in modo da difenderle dal gelo.
Come coltivare i Finocchi
Possiamo seminare i Finocchi da giugno a settembre quando le temperature minime superano i 14°C. Potremo raccoglie il grumolo in autunno dopo circa 90 giorni dalla semina, quindi inizieremo a raccoglierlo da ottobre a gennaio.
Quando seminiamo le piante dobbiamo mantenere una distanza di 20-30 cm tra una pianta e l’altra e di 50-70 cm tra le file, in modo da garantire a questo ortaggio lo spazio vitale necessario per crescere al meglio. Per lo stesso motivo manteniamo il terreno pulito dalle infestanti, temute dal Finocchio.
Possiamo coltivare i Finocchi partendo dal seme oppure da piantine già cresciute, più resistenti alla concorrenza delle infestanti.
Poco prima del tempo della raccolta (dopo 70-150 giorni dal trapianto a seconda della varietà), ricopriamo di terriccio il grumolo fino in cima: aumenta il biancore e lo aiuta a crescere meglio.
Come irrigare i Finocchi
Richiede frequenti e abbondanti irrigazioni e non tollera umidità e ristagni: innaffiamola circa ogni settimana e quando osserviamo che il terreno è asciutto.
Attenzione alle tante varietà
Abbiamo a disposizione tante varietà di Finocchi tra cui scegliere, che differiscono per la forma e il ciclo di coltivazione (tardivo, precoce ecc.).
I più noti sono il romanesco, più tondeggiante, e il mantovano dalla forma piatta e allungata. Ma in ogni Regione troviamo delle varietà locali, come il Finocchio Bianco di Firenze, quello Chioggia e di Sicilia.
Scegliamo la varietà della piantina da trapiantare in base al periodo, poiché esistono piante precoci, autunnali, invernali e tardivo invernali. Il Finocchio romanesco è più adatto per una coltivazione autunnale, mentre quello mantovano è più adatto per la primavera.
I nemici naturali dei Finocchi
È importante controllare durante la crescita del Finocchio i segni dei diversi parassiti che possono attaccarlo.
Innanzitutto gli Afidi, ma anche le larve dei lepidotteri, come il Macaone (Papilio machaon) oppure le malattie fungine, come la Sclerotinia o la Peronospora.
Le malattie fungine proliferano in ambienti umidi e poco arieggiati: evitiamo quindi i ristagni d’acqua e le irrigazioni eccessive. Possiamo prevenire la Peronospora effettuando dei trattamenti con polveri di roccia, che “asciugano” il terreno e creano un ambiente inadatto allo sviluppo di spore.