Possiamo coltivare gli Elicrisi per ammirare i loro famosi Fiori di Carta, che abbelliranno sia gli spazi del giardino sia il nostro terrazzo. Il nome scientifico dell’Elicriso, “bracteatum”, significa “fiore con brattee” proprio per la particolarità dei suoi petali che sembrano ritagliati da un cartoncino.

L’Elicriso (Helichrysum o Bracteantha bracteata), è un arbusto perenne o annuale, di cui esistono diversi ibridi, alti dai 30 a 100 cm, talvolta a portamento tappezzante. È una pianta erbacea.

Diversi sono i suoi impieghi: nelle composizioni floreali fresche e secche, troviamo il suo fiore anche fissato sulle piantine grasse per adornarle, in quanto mantiene il colore vivo dei petali sebbene essiccato.

Possiamo apprezzare la ricca fioritura che inizia in primavera fino alla fine dell’estate, caratterizzata da capolini dai petali cartacei e lucidi, semplici o doppi, nelle varianti di colore bianco, giallo, arancio o rosso.

Troviamo la sua coltivazione in bordure, oppure in vaso, per ottenere fiori recisi adatti nelle composizioni essiccate.

Dove coltivare gli Elicrisi

Dobbiamo scegliere una zona in pieno sole per coltivare l’Elicriso, così da garantire un’ottima fioritura, ma è una pianta che può adattarsi anche in mezz’ombra.

I climi miti sono il suo habitat ideale, tollera il caldo, ma non resiste al freddo sotto i 10° C, per questo dobbiamo proteggere le specie perenni durante l’inverno.

Come coltivare gli Elicrisi

L’Elicriso si adatta a qualsiasi tipo di terreno, anche a terricci universali. Garantiamo sempre un drenaggio perfetto, per esempio mescolando al terriccio sabbia di fiume o biglie di argilla espansa.

L’eliminazione regolare dei capolini sfioriti stimola una continua produzione di nuovi boccioli.

Se vogliamo seminare gli Elicrisi in giardino, per creare bordure o aiuole, dovremo preparare il letto di semina, lavorando il terreno con un rastrello a una zappa per renderlo morbido e soffice. Rompiamo le zolle più coriacee, togliamo i sassi ed eliminiamo le parti di piante infestanti.

In questa fase integriamo nel suolo un concime naturale come lo stallatico pellettato o un fertilizzante granulare a lenta cessione per piante da fiore. Prima di procedere alla semina, lasciamo passare qualche giorno anche una settimana. In questo periodo irrighiamo la aiuola: le eventuali erbe infestanti germoglieranno e sarà facile per noi individuarle ed estirparle.

Seminiamo all’aperto da marzo a maggio per ottenere le fioriture da giugno a settembre. All’atto della semina manteniamo una distanza di circa 25 cm tra ogni piantina e copriamo il seme con un velo di terriccio (circa 0,5 cm).

Infine possiamo irrigare con delicatezza, meglio nebulizzando l’acqua con una pompa.

Come concimare l’Elicriso

Le piante coltivate in giardino si accontentano della concimazione del letto di semina.

Nei mesi primaverili e per tutta l’estate, somministriamo alle piante in vaso un concime liquido per piante da fiore diluito nell’acqua di irrigazione, ogni 15-20 giorni, sulle aiuole e nelle fioriere.

Come irrigare l’Elicriso

Nel primo mese dopo la semina dobbiamo procedere con irrigazioni regolari e costanti, soprattutto in primavera e in estate, sia in giardino sia nel vaso. In seguito, alle piante coltivate in giardino basta l’acqua piovana.

Poniamo attenzione a non esagerare e verifichiamo che il terreno sia ben asciutto prima di procedere con un’altra innaffiatura. Togliamo l’acqua in eccesso rimasta nel sottovaso dopo l’irrigazione.

Nella stagione invernale riduciamo le irrigazioni, in quanto l’Elicriso tollera la siccità molto meglio di un eccesso di acqua, che potrebbe in breve tempo essere deleterio per la sua sopravvivenza.

Come curare l’Elicriso

L’Elicriso è sensibile alle malattie fungine: difendiamolo dagli eccessi di umidità e dalla mancanza di ventilazione!

Come tagliare i fiori dell’Elicriso

Durante la fioritura eliminiamo i boccioli sfioriti e favoriremo la produzione di nuovi fiori.

Se vogliamo fiori da seccare, tagliamo gli Elicrisi prima della totale apertura della corolla e lasciamoli seccare appesi a testa in giù in un luogo secco e buio.