Possiamo coltivare un Oncidium se vogliamo un’Orchidea un po’ originale nell’aspetto. È proprio questo, infatti, che la caratterizza e le dà il nome di “ballerina” per i suoi fiori con sepali e petali dai bordi arricciati. Il nome deriva dal greco onkos (rigonfiamento) in riferimento al labello, petalo molto carnoso che funge da richiamo per gli insetti impollinatori.
Gli Oncidium sono un genere di piante appartenente alla famiglia delle Orchidacee e comprende 350 specie differenti. Possiamo trovare Oncidium con fiori di svariate forme e colori dal bianco, al rosso al giallo intenso: l’Oncidium altissimum ha petali gialli con macchie marroni, l’Oncidium Cheirophorum sboccia da ottobre a dicembre o il particolarissimo Oncidium papillo ha petali allungati.
Un pregio molto apprezzato dell’Oncidium, in tutte le sue varianti, è la lunga fioritura, tanto che i boccioli florali possono restare sulla pianta fino a due mesi.
Come coltivare un Oncidium
Per coltivare questa pianta epifita scegliamo un terriccio molto leggero e poroso e un substrato specifico per Orchidee, che contiene torba e corteccia e rappresenta l’habitat perfetto per le radici di queste particolari piante.
Specialmente durante le fasi vegetative e di fioritura è importante aiutare la pianta con un fertilizzante liquido specifico per Orchidee da aggiungere all’acqua di irrigazione. In primavera e in autunno ogni 15 giorni, in estate ogni 10 giorni, mentre in inverno lo ridurremo a una volta al mese. In alternativa possiamo ricorrere a un integratore per Orchidee: si tratta di un piccolo flacone da inserire capovolto nel substrato. Rilascia gradualmente le sostanze nutritive e fornisce i nutrienti in modo bilanciato per 15 giorni.
L’Oncidium non necessita di rinvaso, inoltre potremmo rischiare di rompere e danneggiare le fragili radici. Lasciamolo nel vaso trasparente di coltivazione almeno per il primo anno e sostituiamo il substrato circa ogni 2 anni.
Dove coltivare un Oncidium
Coltiviamo l’Oncidium nei nostri appartamenti senza grandi preoccupazioni per la temperatura, che dev’essere compresa tra i 25 °C di giorno e i 15 °C di notte, ma non esponiamolo alle correnti d’aria perché potrebbero danneggiarlo.
Posizioniamo l’Oncidium in piena luce senza però un’esposizione diretta ai raggi solari che potrebbero bruciare foglie e petali, in particolare se lo collochiamo vicino a una finestra esposta a sud. Tra i luoghi ideali possiamo scegliere il davanzale di una finestra esposta a nord, o protetta da una tenda leggera per far passare la luce.
Come irrigare un Oncidium
L’Oncidium necessita di un terreno ben drenato e non tollera i ristagni d’acqua, che provocano marciumi radicali.
Originario delle zone tropicali, l’Oncidium cresce in climi a elevata umidità dalla quale assume l’acqua tramite le foglie. Cerchiamo quindi di vaporizzare le foglie e il terriccio durante tutto l’anno con acqua a temperatura ambiente, possibilmente senza calcare. Le nebulizzazioni andranno effettuate sia nelle calde giornate estive sia in inverno, quando il riscaldamento è in funzione.
Per migliorare l’umidità ambientale possiamo usare un idratante per Orchidee.
Prima di innaffiare un Oncidium impariamo a osservare le radici: se sono verdi la pianta sta bene, se invece tendono a diventare argentee significa che hanno bisogno di acqua.
Il modo più semplice per irrigare una Orchidea è di immergerla in una bacinella o un lavandino pieno d’acqua. Lasciamo la pianta per circa 15 minuti in modo che la corteccia e la torba si impregnino d’acqua. Infine, lasciamo scolare bene tutta l’acqua in eccesso prima di riporla nel sottovaso.
L’irrigazione è molto importante e spesso i problemi di coltivazione sono legati a irrigazioni ridotte o eccessive.
Consigliamo di usare acqua piovana o distillata oppure lasciamo decantare per una notte quella del rubinetto in un innaffiatoio, perché le Orchidee non amano il cloro e il calcare. Indicativamente dobbiamo irrigare 1 volta alla settimana. Una volta al mese diluiamo nell’acqua per l’irrigazione una dose di fertilizzante liquido specifico per Orchidee.
In ogni caso, ricordiamoci sempre che l’osservazione è la migliore strategia per decidere quando innaffiare.