Possiamo coltivare la Chionodoxa durante i mesi autunnali e vedere la sua esplosione di fiori all’inizio della primavera.
Le Primule sono tradizionalmente riconosciute come il primo fiore che anticipa l’arrivo della primavera, ma merita attenzione anche la Chionodoxa: è una pianta bulbosa, originaria della Turchia, i cui fiori appaiono tra febbraio e aprile.
Oltre che per la sua bellezza, questa pianta è apprezzata per l’elevata resistenza al freddo: i greci la battezzarono Chionodoxa, dalla combinazione di chion (neve) e doxa (gloria), cioè gloria della neve per la sua capacità di fiorire anche sotto il manto nevoso.
La differenza tra i tipi di Chionodoxa è in base alle dimensioni: dai 30 cm della Chionodoxa forbesii (o Scilla forbesii) si passa ai 15 della Chionodoxa sardensis (o Scilla sardensis) e della Chionodoxa cretica (o Scilla cretica), infine ai 10 cm della Chionodoxa luciliae.
Bianco e blu tenue sono i colori prevalenti dei suoi fiori, però fanno eccezione le varietà Rosea e Pink Giant della Chionodoxa lucilia, che tendono al rosa.
Dove coltivare la Chionodoxa
La Chionodoxa è in grado di crescere sia in zone ombrose sia quelle più esposte al sole. Tollera il gelo fino a -20°C e cresce al meglio nelle temperature primaverili comprese tra 10°C e i 18°C. Sopra i 30°C entra in riposo vegetativo.
Per ottenere fioriture abbondanti scegliamo una posizione in pieno sole o mezz’ombra.
Come coltivare la Chionodoxa
È l’autunno il periodo ideale per mettere a dimora i suoi bulbi. Se vogliamo creare una fila in una aiuola o in una bordura, manteniamo circa 8/10 cm tra i bulbi. A seconda della loro dimensione i bulbi vanno inseriti in una buca profonda 5/10 cm.
All’interno delle buche inseriamo una dose di fertilizzante organico, per esempio lo stallatico pellettato, o di concime granulare a lenta cessione specifico per piante da fiore.
Al termine della fioritura i bulbi possono essere estratti e conservati in luogo fresco e asciutto fino all’autunno successivo, quando potremo effettuare un nuovo trapianto.
Come irrigare la Chionodoxa
Avendo un ciclo di coltivazione invernale, la Chionodoxa richiede un basso fabbisogno idrico. Dopo il trapianto è sufficiente irrigare per favorire l’attecchimento; in primavera affidiamoci alle piogge stagionali.
Durante la fioritura, si può intervenire con annaffiature moderate se la stagione è particolarmente secca, evitando di bagnare i fiori.
In estate, quando entra in riposo, l’irrigazione va sospesa completamente perché un’umidità prolungata in questo periodo causa facilmente marciumi del bulbo.