Possiamo coltivare i Peperoni perché sono facili da far crescere, infatti, sono spesso presenti negli orti italiani. Appartengono al genere Capsicum, che include la grande famiglia sia dei Peperoni dolci sia dei Peperoncini piccanti, a seconda della quantità di capsaicina, cioè l’essenza del piccante che la pianta riesce a sviluppare.
Appartenente alla famiglia delle Solanacee, il Peperone (Capsicum annuum) si presenta con un’ampia varietà di forme e colori.
Dove coltivare i Peperoni
Appena le temperature minime superano i 18 °C, tra aprile e maggio, possiamo iniziare a seminare o trapiantare i Peperoni nel nostro orto.
Un clima caldo e una esposizione soleggiata sono tutto ciò di cui i Peperoni necessitano. La temperatura ideale di crescita è compresa tra i 20-25 °C (ma nelle varietà più sensibili, il sole d’estate può scottare la pelle dei frutti), con una minima che non deve scendere sotto i 15 °C. Rispettando queste condizioni, possiamo seminare in serra protetta i Peperoni già a febbraio-marzo: trapianteremo le piccole piantine nell’orto quando le temperature minime lo consentiranno.
Possiamo coltivarli con successo in giardino in buona parte delle regioni italiane, eccetto le zone alpine e prealpine, dove è preferibile la coltivazione in vaso, al riparo dai venti gelidi.
Per la consociazione delle verdure dell’orto, possiamo agevolare una crescita favorevole dei Peperoni affiancandoli a Carciofi, Cavolfiori, Cicorie e Finocchi. Teniamoli invece lontani dai Fagioli!
Come scegliere le varietà di Peperone
Possiamo scegliere tra una vasta gamma di Peperoni. Differenti per colore, forma e piccantezza.
Ci sono Peperoni molto piccoli rotondi e a ciliegia adatti per essere ripieni e conservati sott’olio. Oppure ci sono Peperoni allungati come il Friggitello oppure rettangolari come il Peperone Quadrato d’Asti o l’Habanero.
Anche per i colori possiamo spaziare dal verde al giallo brillante, dall’arancione al rosso vivo. Dobbiamo poi considerare che i Peperoni cambiano colore nel corso della maturazione.
Come seminare i Peperoni
La prima operazione da compiere è la preparazione del letto di semina con almeno una settimana di anticipo rispetto alla semina.
Durante la vangatura incorporiamo un concime organico, come lo stallatico pellettato o un fertilizzante granulare per orto consentito in agricoltura biologica.
Manteniamo una distanza tra le file e tra le singole piante di 40-50 cm: può cambiare a seconda della varietà e lo verifichiamo sulla busta. Posizioniamo il seme a circa 0,5 cm di profondità e infine irrighiamo bene il terreno.
I Peperoni prediligono un terreno di medio impasto, con pH 7-7,5, fertile e ben drenato: per la coltivazione in vaso scegliamo un terriccio biologico, che concimeremo con un fertilizzante liquido bio, da miscelare con l’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni durante il periodo della fioritura e della fruttificazione.
Se ben coltivate, potremo vedere spuntare dal terreno le prime piantine di Peperone già 20 giorni dopo la semina e tra luglio e ottobre raccoglieremo i frutti.
Come trapiantare i Peperoni
In alternativa possiamo iniziare la coltivazione dalle piantine già cresciute, che troviamo facilmente nei centri specializzati. La tecnica di coltivazione è simile a quella dei semi: l’unica differenza è che non dovremo preparare il letto di semina ma le buche d’impianto in cui inseriremo le piantine.
Le buche dovranno avere una profondità e dimensioni doppie rispetto al vaso in sui sono contenuti Peperoni.
Prevediamo un tutore a cui legare la pianta.
Come irrigare i Peperoni
Soprattutto in estate intensifichiamo l’irrigazione, che deve essere sempre regolare. Innaffiamo con parsimonia e solo quando vediamo il terreno completamente asciutto.
Come coltivare i Peperoni
Effettuiamo dei controlli saltuari sui Peperoni: rimuoviamo foglie e parti danneggiate, verifichiamo la presenza di macchie sintomo di malattie fungine come l’Oidio, il Verticillium o la Peronospora che si sviluppano a causa di un eccesso di umidità. I Peperoni inoltre possono essere vittima anche di insetti come Afidi, Acari (ragnetti rossi) e Piralidi, che si nutrono delle loro foglie.
Se procediamo con attenzione durante il controllo delle piante e in senso preventivo alla ricerca dei primi sintomi di malattie o parassiti, potremo intervenire con tempestività per salvaguardare le nostre coltivazioni.