Il prato in primavera entra nella sua stagione di maggiore sviluppo ed è il momento giusto per riparare le zone eventualmente danneggiate. Aree secche a causa della siccità della scorsa estate oppure zone rovinate dal maltempo invernale.
Il primo intervento da valutare sarà la quindi la ri-semina per rinfoltire le zone spelate e danneggiate.
Prato in primavera: le zone da rinfoltire
Se alcune zone del prato non hanno sopportato il sole estivo o l’uso intensivo, forse abbiamo scelto delle sementi non particolarmente adatte per il tipo di tappeto erboso.
La ricerca tecnologia sui tappeti erbosi, finalizzata a trovare i migliori miscugli di sementi soprattutto per gli impianti sportivi, ha messo a disposizione anche degli hobbisti molte soluzioni sofisticate. Con la possibilità di scegliere miscugli di semi adatti per condizioni limite, come prati ombreggiati, molto soleggiati e aridi o che crescono su zone in forte pendenza.
Anche il tipo di utilizzo del prato è importante: i bambini e il cane giocano a calcio tutto il giorno e alla sera organizziamo spesso dei party in giardino? Oppure è un prato ornamentale che non viene calpestato quasi mai? Anche in questo caso possiamo ricorrere a miscugli studiati per prati sporti e ad alto calpestio oppure per tappeti erbosi decorativi.
Ci sono infine sementi adatte per chi non ha molto tempo da dedicare alla manutenzione e al taglio dell’erba.
La semina va fatta in un giorno sereno e senza vento, a spaglio o meglio con una seminatrice a rullo, effettuando due passaggi incrociati ad angolo retto. La semina a spaglio richiede esperienza: per evitare l’effetto macchia di leopardo si mescola ai semi un’uguale quantità di sabbia, effettuando doppio passaggio.
Aiutiamo i prati a riprendersi dall’inverno: la concimazione
L’erba esige un nutrimento costante per rimanere densa e verde. Specialmente in primavera, dopo un inverno in cui sono state utilizzate tutte le risorse di riserva contenute nelle radici. Spesso il prato arriva all’inizio della primavera in condizioni difficili e dovrà affrontare il periodo di massimo vigore vegetativo: solo l’acqua non basta per rimetterlo in sesto!
La prima concimazione del prato si effettua perciò in primavera con un fertilizzante granulare a lenta cessione. Ne seguirà una estiva, verso giugno ma dipende dal clima poiché non deve fare troppo caldo, e una autunnale.
Il concime a lenta cessione viene rilasciato gradualmente divenendo disponibile per le radici con continuità per circa 3-4 mesi.
L’Azoto è l’elemento nutritivo principale: serve per l’accrescimento della pianta, l’allungamento del ciclo vitale e il colore verde intenso. In genere si utilizza nei concimi ternari completi, associato a Fosforo, Potassio.
In caso prati sbiaditi, una fisiopatia spesso causata dalla mancanza di Ferro, possiamo utilizzare un concime ternario con l’aggiunta di Ferro.
Anche in questo caso sarebbe meglio utilizzare un carrello spandiconcime in modo da distribuire il fertilizzante in modo omogeneo. Spargendo il concime a mano rischiamo di sovraccaricare una zona, con le conseguenti bruciature causate da eccessi di fertilizzanti, e dimenticarne altre. Dopo la distribuzione irrighiamo per favorire l’assorbimento dei nutrienti nel terreno.