Coltivare una Aglaonema non è difficile e ci ripagherà con le sue splendide foglie ornamentali. Con oltre 50 specie, le Aglaoneme portano un tocco di esotismo e raffinatezza ai nostri ambienti. Le foglie sono infatti molto eleganti e spaziano da tonalità verdi, bianche fino al rosso vivo, spesso ornate da variegature e bordi marcati. Originaria del sud-est asiatico, questa gemma della famiglia delle Araceae prospera anche in appartamento, donandoci un angolo di natura tutto l’anno.
Dove coltivare una Aglaonema
Non tollera il freddo sotto i 15°C quindi le nostre case sono l’habitat perfetto per coltivare questo tipo di piante. Scegliamo un luogo luminoso, ma evitiamo la luce diretta specialmente in estate per non danneggiare le foglie.
Le varietà con foglie più scure tollerano meglio la penombra, mentre quelle con foglie più chiare necessitano di maggiore luminosità.
Scegliamo un luogo lontano da correnti d’aria fredde in inverno – come finestre o portefinestre che apriamo spesso – e fonti di calore diretto, come camini o caloriferi.
Aglaonema: suggerimenti per la coltivazione
Dopo l’acquisto possiamo rinvasare la nostra Aglaonema nel vaso destinato a ospitarla. Scegliamo un vaso dotato di fori di drenaggio sul fondo e leggermente più grande rispetto al contenitore in cui l’abbiamo acquistata.
All’atto del trapianta, stendiamo uno strato di 5 cm di materiali inerti sul fondo, come ghiaia o argilla espansa e scegliamo un terriccio per piante verdi d’appartamento. In seguito effettueremo il travaso ogni 2/3 anni con un vaso con un diametro leggermente più grande del precedente. Il travaso sarà anche l’occasione per gettare il vecchio terriccio e sostituirlo con un nuovo substrato.
Irrighiamo solo quando è necessario, cioè quando il terriccio risulta asciutto al tatto. In estate e nelle giornate calde, la frequenza delle annaffiature deve aumentare. Togliamo però sempre l’acqua in eccesso nel sottovaso, poiché stimola facilmente marciumi radicali e malattie fungine.
Quando irrighiamo approfittiamo dell’occasione per concimare la pianta. Le piante coltivate in vaso infatti non possono trovare le risorse nutritive nel suolo in profondità: tocca a noi fornire tutti gli elementi nutritivi. Possiamo usare un fertilizzante liquido da diluire nell’acqua per l’irrigazione: ogni 15 in primavera e in estate e 1 volta al mese in autunno e in inverno.
Quando l’aria è troppo secca, dovremo nebulizzare le foglie con acqua a temperatura ambiente e senza calcare. Serve per aumentare l’umidità superficiale delle foglie ed evita che le punte si secchino e diventino nere. Le nebulizzazioni vanno effettuate in estate e in inverno, quando è in funzione il riscaldamento. Nei mesi in cui non nebulizziamo, puliamo periodicamente le foglie con un panno, con l’obiettivo di togliere la polvere che ostruisce i pori delle foglie.