Possiamo coltivare un Oleandro come esemplare singolo, come pianta da siepe per schermare dal vento oppure in un grande vaso sul terrazzo. In tutti i casi lo faremo per le sue bellissime infiorescenze che colorano la pianta da maggio fino in autunno. I fiori, delicatamente profumati, possono essere bianchi, rosa, arancioni, porpora o variegati.
L’Oleandro (Nerium oleander) è un arbusto sempreverde, vigoroso e adattabile al clima Mediterraneo. Vive a lungo chiedendo quasi nulla in cambio.
In presenza di bimbi piccoli o animali domestici, fate attenzione alle foglie e ai fiori poiché sono tossici.
Dove coltivare un Oleandro
Esige il pieno sole, altrimenti fiorisce poco. Resiste al vento e all’aria di mare. Tollera benissimo il caldo, ma non il gelo intenso: sotto i 5°C va in sofferenza.
Se l’inverno è particolarmente rigido, possiamo proteggere la pianta avvolgendo le foglie in un cappuccio di tessuto-non-tessuto e posizionando uno spesso strato di pacciamatura ai piedi della pianta. Se viene coltivato in vaso può essere spostato in una serra o una veranda fredda: non in casa, dove il caldo e la mancanza di luce faranno deperire la pianta.
Come irrigare un Oleandro
Gli Oleandri resistono bene a brevi periodi di siccità, ma gradiscono irrigazioni regolari. In giardino dobbiamo intervenire soprattutto in estate o in caso di lunghi periodi senza piogge. In caso di coltivazione in vaso dovremo invece fare in modo che il terriccio risultati sempre umido al tatto.
La pianta non richiede vaporizzazioni fogliari, ma in estate, nelle ore serali, sono gradite.
In caso di coltivazione in zone soggette alle brezze salmastre o all’inquinamento, possiamo lavare la pianta per togliere il sale e lo smog dalle foglie.
Come rinvasare un Oleandro
In caso di coltivare in vaso scegliamo un contenitore molto ampio e profondo: almeno 50×50 cm e 50 cm di altezza.
Stendiamo sul fondo uno strato di 10 cm di materiale inerte, come la ghiaia o l’argilla espansa, per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso. Dopo aver posizionato la pianta, riempiamo il vaso con un terriccio specifico per piante da fiore. Pressiamo leggermente e bagnamo abbondantemente per favorire il contatto tra le radici e il nuovo substrato.
Come concimare un Oleandro
Per la concimazione di base possiamo utilizzare un fertilizzante organico (come lo stallatico pellettato) o un granulare a lenta cessione per piante da fiore. Va distribuito e leggermente interrato ai piedi della pianta alla fine dell’inverno e a giugno. Durante la fioritura possiamo sostenere la pianta con un fertilizzante liquido per piante da fiore, da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni.
Come potare un Oleandro
Una potatura energica dopo la fioritura permette di ottenere esemplari compatti e ben strutturati.
Quando compaiono i boccioli, per favorire la fioritura, si possono tagliare i getti laterali appena sotto i fiori, che diventeranno così più larghi.
È una pianta acidofila?
Buongiorno, gradisce un terreno sub-acido con pH 6/7. Buon giardinaggio!
I miei due oleandri, bianco e rosa sono diventati enormi,due anni fa dopo un inverno gelido a causa della bora che ha bruciato tutte le punte ,sono stati potati.Il mio problema è che la fioritura parte dal basso ed è un intreccio di rami ,come posso fare per dargli una forma più equilibrata? Grazie
Buongiorno, la potatura dell’Oleandro non è per nulla difficile. Se anche alla base vede rami molto grandi e vecchi, sarà sufficiente tagliarli più in basso possibile. L’anno successivo, la pianta produrrà nuovi getti, sani e ricchi di fiori. Suggeriamo la potatura a fine settembre. Buon giardinaggio!
Come fare diventare un oleandro da talea ad albero? Già piantato in giardino?
Buongiorno, per effettuare una talea di Oleandro tagliamo l’apice di alcuni rametti ancora verdi di circa 20 cm. Le talee non devono essere legnose. Tagliamo con una cesoia le foglie partendo dalla base del rametto fino a lasciare 5/6 foglie in cima. Accorciamo la talea che dovrà essere lunga in totale circa 12/15 cm. Eseguiamo un taglio obliquo alla base.
In seguito sarà sufficiente mettere le talee in un vaso pieno d’acqua e posizionarle in un luogo molto luminoso. Se tutto va bene, dopo circa 25/30 giorni dovremmo iniziare vedere le prime radici. Aspettiamo però almeno 90 giorni prima di trapiantare la talea nel terriccio. Inizialmente facciamolo in un vaso da 14/18 cm e non direttamente in giardino. Per ottenere piante robuste, dobbiamo dare il tempo alla pianta di sviluppare le radici nel terreno prima di trapiantarla in giardino: un’operazione che faremo in primavera.
Il periodo migliore per effettuare le talee è la fine dell’estate: in modo da dare tempo alle piantine di adattarsi per tre mesi all’acqua e per tre mesi ai vasetti prima del trapianto primaverile in giardino. Naturalmente dipende anche dal clima della zona in cui lei vive: se vive nel caldo sud può anticipare il trapianto in giardino anche prima della primavera, se le temperature minime lo consentono. Se invece vive in montagna in Trentino forse è meglio aspettare il mese di aprile, per scongiurare gelate tardive improvvise.
Buon giardinaggio!