Possiamo coltivare la Violetta africana in casa per godere delle sue fioriture delicate per tutto l’anno. Se la abbiniamo in composizione con altre piccole piante da fiore d’appartamento, possiamo affiancare al suo delicato colore viola delle tinte più accese.
La Saintpaulia ionantha, conosciuta come Violetta africana, è una piccola pianta erbacea perenne particolarmente delicata e perciò più adatta a una coltivazione in casa.
È caratterizzata dalle foglie vellutate a forma di cuore e riunite a rosetta, da cui spuntano gli steli con i fiori campanulati con 5 petali tondeggianti. Fiorisce soprattutto da maggio a ottobre, ma se le condizioni di luce sono favorevoli la fioritura può protrarsi.
Tradizionalmente i petali sono di colore viola, ma ci sono ibridi con fiori bianchi, rosa, lilla e rossi, con fiore semplice o doppio.
Dove coltivare la Violetta africana
Scegliamo una posizione luminosa, ma senza raggi solari diretti che potrebbero ustionare le foglie delicate. In natura questa piantina cresce nel cuore delle foreste dell’Africa centrale, in ambienti protetti dal sole grazie al fogliame degli alberi.
Non lasciamo la pianta vicino a finestre che apriamo spesso in inverno: le correnti d’aria gelida possono danneggiare la pianta. Allo stesso modo evitiamo le fonti di calore, come caloriferi o camini.
Il clima ideale di coltivazione è compreso tra i 18°C e i 35°C. Quindi in estate potremmo spostarla sul terrazzo: attenzione però ai raggi solari diretti e alle piogge che possono rovinare le foglie vellutate e i fiori.
In settembre va riportata in casa perché teme il freddo sotto i 12°C.
Come coltivare la Saintpaulia ionantha
Dopo l’acquisto possiamo travasare la Violetta africana in un altro contenitore, magari in composizione con altre piante. Scegliamo un vaso con i fori di drenaggio sul fondo e non particolarmente grande: la Violetta africana non ha bisogno di molto spazio. Si travasa ogni due anni, avendo cura di sostituire il terriccio con un nuovo substrato per piante da fiore.
Quando irrighiamo prestiamo attenzione a bagnare soltanto il terriccio e non le foglie. In alternativa possiamo irrigarla per immersione: riempiamo di acqua un contenitore e lasciamo il vaso immerso per 15 minuti. Al termine dell’irrigazione lasciamo scolare tutta l’acqua in eccesso prima di riporre il vaso nel cachepot o sul sottovaso. Gli eccessi di irrigazioni possono stimolare la formazione di muffe superficiali sul substrato.
Usiamo acqua a temperatura ambiente per evitare choc termici e possibilmente decalcificata, come quella piovana.
Durante il periodo di fioritura, da aprile a ottobre, somministriamo ogni 15 giorni una dose di concime liquido per piante da fiore diluita nell’acqua per l’irrigazione.
Al termine della fioritura, spostiamo il vaso in un luogo poco riscaldato (15/18°C) per un paio di mesi e irrighiamo una volta alla settimana. Servirà per stimolare la prossima fioritura.