Coltivare la Phalaenopsis non è difficile e ci permetterà di sperimentare il mondo delle Orchidee, per affrontare in futuro altre specie più impegnative, come il Cymbidium o la Cattleya
Le Phalaenopsis sono Orchidee tropicali originarie dell’Estremo Oriente. È il fiore simbolo dell’Indonesia dove è considerato un augurio di longevità, poiché i fiori permangono sulla pianta per molto tempo.
Sono molto amate per la loro elegante bellezza e proprio perché la fioritura è presente molto a lungo sulla pianta. Inoltre è facile da coltivare e far rifiorire.
I fiori ricordano una farfalla e possono essere di moltissimi colori. In commercio possiamo trovare moltissimi ibridi differenti fra loro: oltre al classico bianco, i petali possono essere rosa, fucsia, giallo, arancione, ma anche maculati o striati.
Dove coltivare la Phalaenopsis
Teme il freddo sotto i 18°C e quindi va coltivata in appartamento. Potremmo spostarla sul terrazzo in estate, ma attenzione ai forti venti che possono danneggiare e far cadere i fiori.
Scegliamo una posizione molto luminosa e per molte ore della giornata, ma protetta dai raggi solari diretti. Il posto ideale è dietro a una finestra esposta a sud, protetta da una tenda leggera che faccia passare la luce ma schermi i raggi.
Vanno evitate anche le correnti d’aria fredda e le fonti di riscaldamento, come caloriferi, stufe o camini.
La scelta del luogo è molto importante per le Phalaenopsis: se la pianta deperisce e non capite perché, cambiatele posto.
Come irrigare la Phalaenopsis
Il modo più facile per irrigare una Phalaenopsis è per immersione. Riempiamo una bacinella di acqua e inseriamo il vaso con la Phalaenopsis, in modo che rimanga immerso per metà dell’altezza del vaso. Lasciamola in acqua per circa 15 minuti in modo che il bark, il particolare terriccio delle Orchidee, si impregni di acqua. Prima di riportarla al suo posto, lasciamola scolare molto bene dell’acqua in eccesso per circa mezz’ora. Eseguiamo questa operazione 1 volta alla settimana.
Teme gli eccessi idrici e l’acqua stagnante nel sottovaso: non lasciamola mai.
È molto importante nebulizzare le foglie con acqua. In natura la Phalaenopsis, come molte Orchidee, vive senza terriccio aggrappata alla corteccia di alti alberi. L’umidità viene assorbita soprattutto dalle foglie. Perciò dovremo nebulizzare l’acqua sulle foglie e sulle radici molto frequentemente; non bagniamo i fiori per non danneggiarli. Le irrorazioni fogliari vanno effettuate tutti i giorni in estate e a giorni alterni nelle altre stagioni.
Sia per l’irrigazione sia per le vaporizzazioni è bene utilizzare acqua senza calcare, come l’acqua piovana o quella demineralizzata. Possiamo anche lasciar decantare l’acqua del rubinetto per una notte in un contenitore, in modo che il calcare si depositi sul fondo.
Come coltivare la Phalaenopsis: la concimazione
Possiamo scegliere tra varie alternative. In commercio possiamo trovare dei concimi liquidi da miscelare nell’acqua per l’irrigazione, dei fertilizzanti fogliari da nebulizzare sulle foglie oppure gli stick da infilare nel terriccio che rilasciano lentamente un concime liquido.
I concimi liquidi e fogliari si usano ogni 15 giorni. Mentre gli stick hanno una maggiore durata e vanno sostituiti quando si esauriscono.
Come rinvasare la Phalaenopsis
Il rinvaso di una Orchidea richiede una certa dimestichezza, per evitare la rottura delle fragili radici.
Per gli esemplari adulti, possiamo effettuare il rinvaso ogni 2 anni, soprattutto con l’obiettivo di sostituire il vecchio terriccio con un nuovo substrato specifico per Orchidee.
Hai dei problemi nella coltivazione delle Orchidee? Leggi questa notizia dedicata alle malattie e alle fisiopatie delle Orchidee!