Se vogliamo avere fioriture rigogliose, durature e profumate possiamo provare a coltivare la Lavanda!

La Lavanda (Lavandula angustifolia) è una delle piante più amate, non solo per il suo profumo inconfondibile ma anche per il colore dei fiori e l’aspetto gradevole del fogliame sempreverde di un bel verde grigio.

Inoltre è una pianta che si presta a molteplici utilizzi. Il profumo della Lavanda, utilizzato da sempre in cosmesi e per profumare la biancheria, serve anche per scacciare le zanzare. Inoltre fiori e le giovani foglie si possono utilizzare in cucina, per dare un aroma particolare a gelati, torte e liquori. Infine sotto forma di tisana o essenza è molto benefica: è antidepressiva e rilassante, aiuta la digestione e stimola la circolazione.

Gli amanti del giardinaggio apprezzano invece questo piccolo arbusto aromatico, durevole e a crescita lenta, perché tra maggio e luglio offre uno spettacolo unico grazie alle vistose spighe di fiori viola.

Possiamo scegliere tra alcune varietà di Lavanda, come la Lavandula stoechas che ha fiori simili a farfalline.

Come coltivare la Lavanda: dove collocarla

La Lavanda viene coltivata in giardino per creare bordure e aiuole fiorite, ma è un’ottima risorsa anche per i giardini rocciosi. Resiste fino a -15°C e tollera il caldo, l’aria salmastra e lo smog: quindi possiamo coltivarla in tutta Italia e in ogni condizione critica.

Se volete ottenere fioriture abbondanti, scegliete una posizione assolata per molte ore al giorno. Cresce anche in mezz’ombra, purché luminosa, ma fiorirà con minore intensità.

Substrato e concimazione

In giardino si adatta a tutti i suoli, anche poveri e sassosi, purché siano ben drenati. Ovviamente cresce in modo più rigoglioso in un terreno fertile.

Prima di seminare o trapiantare le piantine di Lavanda, dovremo lavorare il terreno per rompere le zolle più dure e rendere il substrato morbido e poroso. Durante questa fase possiamo integrare nel terreno un concime organico, come lo stallatico pellettato. In seguito potremo apportare un concime organico in pellet o un fertilizzante biologico a lenta cessione, in autunno e in primavera.

Per la coltivazione in vaso possiamo utilizzare un terriccio biologico per piante aromatiche, specialmente se useremo i fiori e le foglie in cucina. All’atto del rinvaso, stendiamo sul fondo del contenitore uno strato di materiale inerte (ghiaia, argilla, ecc.) per proteggere le radici dagli eccessi idrici.

Gli esemplari più giovani si rinvasano ogni due anni; in seguito potremo limitarci a rinnovare il terriccio superficiale.

Irrigazione

Non richiede irrigazioni abbondanti né frequenti: in giardino si bagna in primavera e in estate specie nei periodi siccitosi.

Per la coltivazione in vaso dovremo invece apportare l’acqua quando necessario, cioè quando il terriccio tende ad asciugarsi. Non sopporta l’umidità stagnante, quindi non lasciate l’acqua nel sottovaso.

Potatura

Va potata ogni anno: se si lascia invecchiare il legno del fusto, non si otterranno più i fiori. Dopo la fioritura si accorcia la vegetazione per stimolare nuovi germogli che daranno fiori l’anno successivo.