Possiamo coltivare la Bignonia se stiamo cercando un rampicante facile da coltivare e caratterizzato da lunghe fioriture, dal solstizio d’estate all’equinozio d’autunno.
La Bignonia (Campsis radicans) è un bell’arbusto rampicante che da maggio fino a settembre produce ininterrottamente tantissime campanelle appariscenti, sui toni del rosso e dell’arancio.
È una pianta molto vigorosa, cresce rapidamente e abbraccia muri, recinzioni e pergole, senza temere il gelo.
Esistono altre specie affini alla Campsis radicans, come la Bignonia capreolata sempreverde, che però è adatta a climi miti poiché va in sofferenza sotto gli 0°C. Oppure come la Campsis grandiflora, anch’essa decidua ma produce fiori più grandi.
Dove coltivare la Bignonia
Resiste al caldo intenso (fino a 40°C) e tollera il freddo fino a -10°C.
Scegliamo una posizione assolata per ottenere lunghe e ricche fioriture. Cresce anche in mezz’ombra ma fiorisce meno.
Ha uno sviluppo radicale molto vigoroso ed è meglio coltivarla in giardino. Possiamo allevarla in vaso solo in grandi contenitori profondi almeno un metro.
Come irrigare la Bignonia
Irrighiamo in primavera e in estate in modo costante ma non troppo frequente. Riduciamo in autunno e sospendiamo in inverno.
Come concimare la Bignonia
Possiamo usare un fertilizzante granulare a lenta cessione per piante da fiore, da interrare leggermente nel terriccio ai piedi della pianta all’inizio della primavera e dell’autunno. In alternativa possiamo usare un concime organico come lo stallatico pellettato.
Possiamo stimolare la produzione di fiori e boccioli con un concime liquido per piante da fiore. Sarà sufficiente diluire la dose indicata sulla confezione nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni da aprile fino a settembre.
Come coltivare la Bignonia
Occorre potare vigorosamente in autunno o a febbraio, prima della ripresa vegetativa, tagliando i rami dell’anno precedente poco sopra l’intersezione, lasciando 2 o 3 gemme. In questo modo si stimola la produzione di nuovi germogli, sui quali avverrà la fioritura.
I giovani tralci devono essere guidati e fissati lungo i sostegni.
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