Possiamo coltivare la Aechmea per la vivacità del suo colore, ma anche per la sua vistosa e caratteristica infiorescenza che decorano la casa per molti mesi fino a un anno.

La Aechmea (Aechmea fasciata) fa parte della famiglia delle Bromeliacee, è quindi di origine tropicale e una lontana parente dell’Ananas. Questa pianta proviene dalle foreste pluviali del Messico meridionale, America centrale, Sudamerica e Indie Occidentali. La famiglia delle Bromeliacee è estremamente ampia, infatti, comprende circa 50 generi e oltre 3400 specie.

Possiamo definire la Aechmea una pianta scultorea, che si identifica subito per il suo fogliame ampio e caratterizzato da sfumature metalliche e geometrie uniche. La Aechmea è una delle piante più gradite per adornare la casa, proprio per la sua infiorescenza composta da lunghe brattee (cioè foglie modificate) di colore rosa, rosso o arancione, che durano sulla pianta per molti mesi. I veri fiori sono piccoli e di colore blu e appaiono all’interno della rosa composta dalle brattee. Dalla particolarità di questa infiorescenza “appuntita” prende il nome la pianta: akmè significa infatti punta in greco.

La Bromeliacea più grande è Puya raimondii, cresce fino ai 4800 m di altitudine in Perù e Bolivia, dove è nota come “regina delle Ande”, e tocca un’altezza oltre i 4 metri. È fra le poche Bromeliaceee che resiste al freddo.

Dove coltivare la Aechmea

Possiamo coltivare la Aechmea tranquillamente in appartamento poiché predilige una temperatura tra i 17°C e i 22 °C e tollera temperature minime fino a 10°C.

Scegliamo un luogo molto luminoso per collocarla e vederla fiorire, facendo in modo che i raggi solari non la colpiscano direttamente con il rischio di ustionare le foglie. Possiamo invece lasciarla al sole nei mesi invernali, mentre d’estate proteggiamola con una tenda leggera o sul terrazzo poniamola in un luogo ombreggiato; ritornerà in casa quando giungerà l’autunno.

Come coltivare la Aechmea in vaso

Il vaso che scegliamo per rinvasare l’Aechmea deve essere piuttosto ampio affinché sostenga il peso della pianta e del fiore.

Iniziamo con la stesura sul fondo del vaso di uno strato di biglie di argilla espansa e, dopo aver posizionato la pianta, riempiamo con un terriccio per piante da fiore. Pressiamo leggermente e irrighiamo abbondantemente così agevoliamo l’incontro tra le radici e il terriccio.

Come irrigare la Aechmea

Innaffiamo con prudenza la Aechmea. Possiamo anche, come accade in natura dove la rosetta raccoglie l’acqua piovana, versare l’acqua al centro della rosetta, ma non quando ha il fiore per non accorciarne la durata.

Un altro modo è riempire d’acqua il sottovaso, lasciamo la pianta “in ammollo” per circa 20 minuti e poi svuotiamo il sottovaso dell’acqua in eccesso, perché deve rimanere vuoto.

Nei mesi invernali, quando i riscaldamenti seccano l’aria, cerchiamo di mantenere un buon livello di umidità vaporizzando frequentemente il fogliame con acqua. Altrettanto utile è se stendiamo uno strato di biglie di argilla espansa nel sottovaso e lo riempiamo d’acqua, in modo da inumidirle. Appoggiamo poi il vaso sopra l’argilla, in modo da mantenere sollevato il vaso e non immerso. Noteremo così che l’acqua tenderà a evaporare, aumentando l’umidità vicino alla pianta. Noi dovremo solo ricordarci di aggiungere nel sottovaso l’acqua quando serve.

Come concimare la Aechmea

Concimiamo tutto l’anno la Aechmea, con frequenza durante l’estate, quando le maggiori ore di sole quotidiano stimolano la fotosintesi, e sporadicamente quando le giornate si accorciano.

Possiamo utilizzare un fertilizzante liquido per piante da fiore da diluire nell’acqua per l’irrigazione. Una volta ogni 15 giorni in primavera e in estate e una volta al mese in autunno e inverno.

Come far rifiorire la Aechmea

Sappiamo che la pianta appassisce dopo la fioritura, ma prima di morire produce molti nuovi germogli, che diventeranno nuove piante ma fioriranno da adulte, cioè dopo 3-4 anni.

Dopo l’appassimento dello stelo fiorale, tagliamolo alla base, per stimolare la pianta a produrre i nuovi germogli.