Possiamo coltivare il Topinambur nel nostro orto senza particolari difficoltà e in qualunque regione abitiamo. Anzitutto la sua radice è ottima da usare in cucina, ma è anche una bella pianta ornamentale grazie alla bellezza dei suoi grandi fiori gialli, che ricordano le Margherite ma con una grandezza fino a 10 cm.
È proprio dai suoi fiori che il Topinambur (Helianthus tuberosus) prende il suo nome: infatti nella lingua greca helios e anthos significano sole e fiore, per la caratteristica delle infiorescenze di girare il capolino verso il sole.
Il Topinambur è una pianta bulbosa perenne della famiglia delle Asteraceae e può raggiungere un’altezza di 100/200 cm d’altezza. Viene coltivato soprattutto per i suoi tuberi commestibili, simili alle Patate con un gusto differente, simile a quello del Carciofo. Anche le foglie sono commestibili.
Dove coltivare il Topinambur
I tuberi si trapiantano all’inizio della primavera, da febbraio ad aprile a seconda del clima, oppure in autunno, da settembre a ottobre.
I bulbi del Topinambur tollerano il gelo fino a -10°C e possiamo lasciarli nel terreno in inverno in quasi tutta Italia, avendo cura di proteggere la zona con uno strato di pacciamatura. La pianta germoglia con l’arrivo della primavera e le foglie spuntano da aprile. La pianta fiorisce in estate, da luglio a settembre e i tuberi si raccolgono alla fine dell’autunno, verso ottobre e novembre.
Scegliamo una posizione ben soleggiata per stimolare una ricca fioritura, possibilmente in una zona moderatamente ventilata.
Il Topinambur è una pianta quasi invasiva, perciò è preferibile creare degli spazi delimitati nell’orto per evitare un’eccessiva riproduzione.
Come coltivare il Topinambur
I bulbi necessitano di un substrato soffice e ben drenato per poter produrre agevolmente i germogli e i nuovi bulbilli. Prima della messa a dimora nell’orto lavoriamo bene la terra, aggiungendo un po’ di concime naturale come lo stallatico pellettato.
Creiamo delle buche poco profonde, pari al doppio dell’altezza del bulbo. Manteniamo una distanza di almeno 50 cm tra una pianta e l’altra.
Dopo il trapianto dovremo mantenere umido il terreno finché la piantina inizierà a germogliare e sviluppare il fogliame. Durante il periodo della fioritura e in estate irrighiamo periodicamente la pianta per sostenerne lo sviluppo rigoglioso. Evitiamo però i ristagni, perché gli eccessi di umidità nel suolo possono causare marciumi nei tuberi e compromettere il raccolto.
Al termine della fioritura e verso la fine dell’autunno possiamo procedere alla raccolta dei tuberi estirpando le piantine: una parte li useremo in cucina, mentre alcuni li possiamo conservare per il prossimo trapianto primaverile.
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