Chi sceglie di coltivare la Cambria lo fa per il suo aspetto statuario: un elemento d’arredo “vivo” capace di conferire eleganza a qualsiasi ambiente. Le sue spettacolari fioriture, che nascono dal lungo stelo floreale su cui spiccano fino a sette boccioli, sono circondate dalle foglie nastriformi di colore verde intenso, che partono dagli pseudobulbi.

Ma facciamo un passo indietro per scoprire esattamente cosa intendiamo con il nome Cambria. Infatti, più che di una specie di Orchidea vera e propria, con questo termine si allude a una serie di ibridi ottenuti dall’incrocio tra diverse piante della famiglia delle Orchidacee. Nello specifico intendiamo varietà di Brassia, Cochlioda, Miltonia, Odontoglossum e Oncidium. L’ibridazione delle Orchidee iniziò più di cento anni fa e la Vuylstekeara Cambria riscosse molto successo. Il marchio commerciale Cambria, inventato dall’ibridatore belga, identificò i nuovi ibridi fino a essere utilizzato oggi come nome comune per gli ibridi di Orchidea caratterizzati da fiori maculati e colori vivaci.

Partendo quindi dal fatto che sono ibridi, la fioritura è in primavera e in autunno a seconda delle Orchidee utilizzate per l’incrocio, che è di tipo intergenerico. Anche le temperature minime sono variabili per lo stesso motivo.

Nel tempo gli ibridi hanno permesso di migliorare le performance della pianta rispetto alle temperature e ai parassiti e anche di offrirci un’ampia gamma di colori tutti vivaci: dal rosso al viola, dal giallo all’arancio e spesso hanno petali screziati o maculati.

Dove coltivare la Cambria

Per coltivare la Cambria scegliamo una zona della casa in cui possa ricevere tanta luce, ma non i raggi diretti del sole: potrebbero causare un’ustione dei delicati fiori, in particolare nei mesi estivi.

Nelle nostre abitazioni le Orchidee non hanno difficoltà a crescere, perché trovano una temperatura media costante intorno ai 20°C e non c’è il rischio di gelate. Attenzione alle finestre che apriamo spesso in inverno: gli spifferi gelidi sono letali. Allo stesso modo evitiamo di posizionare la Cambria vicino a fonti di calore, come camini o stufe.

Come irrigare la Cambria

Se abbiamo già coltivato un’Orchidea, sappiamo che il metodo migliore è irrigare per immersione. Leggi questo articolo per approfondire!

Ci serve quindi una bacinella per contenere l’acqua, a temperatura ambiente, in cui inseriamo il vaso, controllando che non fuoriesca il substrato. Dopo circa 15 minuti possiamo prelevare il vaso e lasciarlo scolare per un quarto d’ora, per dar modo all’acqua in eccesso di defluire totalmente. Ripetiamo questa semplice procedura ogni settimana e una volta al mese aggiungiamo all’acqua una dose di concime per Orchidee.

Una buona osservazione della pianta ci aiuta a capire se ha bisogno d’acqua. Le radici devono essere verdi: quando tendono a diventare argentee, significa che hanno bisogno di acqua.

Altro aspetto che dobbiamo controllare quando coltiviamo una pianta tropicale è l’umidità ambientale, che deve essere superiore al 60% nei mesi più caldi.

Per questa ragione, quando sono in funzione i sistemi di riscaldamento e condizionamento, dobbiamo combattere l’aria secca con nebulizzazioni delle foglie con acqua demineralizzata a temperatura ambiente, oppure acqua piovana o distillata.

In estate procediamo tutti i giorni, preferibilmente nel prime ore del giorno così da permettere all’acqua in eccesso di evaporare grazie al sole di mezzogiorno e limitare il rischio di malattie fungine.

Per migliorare il tasso di umidità superficiale delle foglie durante i mesi più secchi, possiamo anche usare un idratante fogliare per Orchidee.

Quando rinvasare la Cambria

Dopo l’acquisto evitiamo il trapianto: rischiamo di danneggiare le delicate radici ed è meglio lasciar ambientare la pianta prima di uno stress da trapianto.

Dopo due anni dall’acquisto possiamo sostituire il vaso con uno più grande. Preferiamo un vaso trasparente, che ci permette di tenere sotto controllo lo stato delle radici. All’atto del trapianto usiamo un substrato specifico per Orchidee, composto da una particolare miscela di torbe e cortecce, ideale per questo tipo di piante. Ricordiamo che si tratta di piante epifite, che crescono cioè senza bisogno di terra: in natura le Orchidee si sviluppano aggrappate alla corteccia dei grandi alberi. Un terriccio universale non è adatto per la Cambria: tratterrebbe troppa umidità per una Orchidea.