I substrati per il giardinaggio, detti terricci, sono dei prodotti concepiti per coltivare al meglio le piante coltivate in vaso. La legge li definisce “materiali sostitutivi del suolo”. Il loro contributo non è quindi secondario: spesso risparmiamo sull’acquisto di un sacco di terriccio mentre da lui dipenderà la sopravvivenza delle nostre piante, magari di un certo valore economico oltre che affettivo.
Un altro errore che spesso commettiamo è di usare la terra del giardino per coltivare le piante in vaso. Il poco terriccio contenuto nel vaso non deve contenere solo le sostanze nutritive necessarie ma deve avere anche particolari caratteristiche fisiche per permettere alle radici di crescere e trarre i nutrienti. Che spesso nella terra del giardino non sono presenti o non sono perfettamente calibrate per una pianta coltivata in vaso.
Inoltre le aziende del settore effettuano ricerche e studi volti a soddisfare le esigenze delle singole colture più allevate in Italia. Troviamo quindi substrati studiati per le piante acidofile, per le cactacee, per gli agrumi, per le Orchidee, per le piante d’appartamento o per quelle fiorite. Ognuno con un “cocktail” di ingredienti e di elementi nutritivi concepiti per le caratteristiche di ogni pianta. Per esempio i terricci per piante grasse contengono una certa percentuale di sabbia silicea per favorire il drenaggio dell’acqua in eccesso pericolosa per le cactacee, mentre i terricci per piante acidofile hanno un pH più acido rispetto a quelli universali. Così come per le piante orticole sono più indicati i terricci consentiti in agricoltura biologica.
Le caratteristiche dei substrati per il giardinaggio
Sono molte le funzioni a cui i substrati di coltivazione devono assolvere. Anzitutto devono assicurare la stabilità della pianta, devono trattenere l’umidità ma senza creare ristagni, devono avere una struttura adatta per fornire i nutrienti alle radici e, ultimo ma non per importanza, devono mantenere le loro proprietà nel corso del tempo.
I substrati di coltivazione devono avere una porosità idonea per far circolare l’aria vicino all’apparato radicale. E devono permettere uno scambio cationico ideale, in modo che gli elementi nutritivi e i sali minerali siano sempre facilmente assimilabili dalle radici nel corso del tempo.
Quando irrighiamo le piante, l’acqua deve essere trattenuta per permettere alle radici di trarne giovamento. I terricci devono avere una ritenzione idrica adattaa ogni tipo di pianta: meno importante per le piante grasse, più elevata per le piante da fiore.
Infine il pH e la salinità sonodue elementi che vengono controllati nella composizione dei substrati di coltivazione. Il primo può variare se si tratta di un terriccio per piante acidofile, che richiedono pH più acido rispetto ad altre piante. Una salinità troppo alta e una eccessiva concentrazione di Cloruro di Sodio è invece un problema per lo sviluppo delle piante.
Anche se concimiamo regolarmente il terriccio dei nostri vasi, con il passare degli anni i substrati tendono perdere le caratteristiche fisiche. È per questa ragione che ogni 3 anni è bene cambiare totalmente il terriccio e sostituirlo con uno nuovo, effettuando travasi o rinvasi. Si usa il termine travaso quando spostiamo la pianta in un vaso più grande e di rinvaso quando ci limitiamo a cambiare il terriccio ma non il vaso.
Le materie prime dei terricci
I terricci per il giardinaggio sono principalmente a base di torba. Un materiale naturale con la giusta sofficità, perfetto per l’ancoraggio della pianta, con un pH basso, una salinità molto bassa, la ritenzione idrica ideale (trattiene acqua fino a 8 volte il suo peso) e la capacità di mantenere queste caratteristiche nel tempo. È una materia prima non infinita e le industrie del settore stanno danni studiando delle alternative più sostenibili come la fibra di cocco e di legno.
Spesso la torba viene integrata con compost vegetale, “ammendante compostato verde”, che viene ricavato dalla decomposizione di materiali vegetali, come i residui di potature.
Per migliorare alcune caratteristiche fisiche, nei terricci possiamo trovare molte altre materie prime. Come per esempio la sabbia silicea, la pomice, l’argilla, il lapillo vulcanico per rendere più o meno drenanti e porosi i terricci. Nei terricci per Orchidee troveremo torba e corteccia. L’areazione del terriccio è un fattore rilevante, perché quando è scarsa limita lo sviluppo delle radici e la loro capacità di assorbire gli elementi nutritivi.
Infine i terricci vengono arricchiti con elementi nutritivi (concimi, stallatico, compost vegetale, ecc.), utili per stimolare il primo attecchimento delle radici dopo il trapianto o la semina.