Scegliere il terriccio per le piante in vaso in modo corretto è molto importante per la buona salute delle nostre amiche piante. Non perdere il video e il podcast di Promogiardinaggio dedicati ai substrati di coltivazione! Il podcast è stato realizzato con la collaborazione di AIPSA, Associazione Italiana Produttori Substrati di coltivazione e Ammendanti.
Scopri qui sopra il nostro video e qui sotto il podcast con l’intervista a Daria Orfeo di Aipsa, Associazione Italiana Produttori Substrati di coltivazione e Ammendanti!
Ascolta “Qual è il terriccio giusto per le nostre piante – consigli e indicazioni” su Spreaker.Come scegliere il terriccio per le piante in vaso
Diciamo subito che quelli che noi chiamiamo “terricci” tecnicamente sono substrati di coltivazione. Cioè materiali sostitutivi del suolo, adatti per la crescita delle piante. Anticamente usavano semplicemente la terra del giardino per coltivare le piante in vaso. All’inizio degli anni ’60 sono nati invece i “terricci in sacco”, comodi da gestire su un terrazzo e con composizioni specifiche per ogni tipo di pianta. Biologico per quelle da orto, drenante per le piante grasse o con un particolare pH per le piante acidofile.
Le caratteristiche di un terriccio
Essendo un “materiale sostitutivo del suolo” per poter garantire una corretta crescita della vegetazione ogni terriccio deve soddisfare una serie di proprietà fisiche. Come per esempio la struttura (cioè la stabilità nel tempo dei componenti), il volume dei pori, la capacità di trattenere l’acqua e la capacità di trattenere l’aria.
Dovrà poi avere proprietà biologiche, cioè essere privo di agenti patogeni e parassiti, e chimiche. In particolare il valore del pH (diverso per le piante acidofile), la salinità e il contenuto di nutrienti.
Cosa contiene un sacco di terriccio?
Un sacco di terriccio è un mix di materie prime, selezionate opportunamente in funzione del tipo di coltivazione cui è dedicato. Se si tratta per esempio una pianta da fiore o di un cactus.
Le proprietà fisiche e biologiche sono determinate dal substrato di base del terriccio. Può trattarsi per esempio di torba, ammendante compostato verde o fibra di cocco.
Al substrato di base vengono aggiunti ulteriori materiali, come per esempio minerali argillosi, sabbia o perlite, per migliorare le caratteristiche fisiche in funzione del tipo di pianta. Per esempio cactus e piante grasse richiedono un terriccio molto drenante, in cui la presenza di sabbia o materiali inerti è più alta.
Perché i terricci si vendono a litri?
In effetti può sembrare strano che un prodotto “solido” come la terra venga venduta a litri e non a chilogrammi.
Usiamo la capacità e non i kg perché il terriccio è un prodotto che aumenta di peso se bagnato. Per evitare frodi e il rischio di pagare di più un chilo di terriccio solo perché è bagnato, è stato adottato un sistema di misurazione che prevede la misurazione in litri della quantità in volume di un substrato.
In Europa usiamo il metodo En 12580 per determinare la quantità in volume di un substrato. Nei substrati destinati al giardinaggio troviamo così sacchi da 70 litri En, 45 litri En e anche più piccoli per un uso nei piccoli terrazzi.