Stiamo partendo per le vacanze e non sappiamo come irrigare le piante di casa quando siamo assenti? Ecco 10 soluzioni che ci possono venire in aiuto in funzione del tipo di assenza. La scelta del sistema giusto dipende infatti dal numero di giorni di assenza, dalla grandezza dei vasi e dal tipo di pianta. I vasi più grandi trattengono meglio l’umidità, così come i Cactus richiedono meno acqua e possono sopravvivere tranquillamente alle nostre assenze senza problemi.
8 metodi per irrigare le piante quando siamo assenti
1. Micro-irrigazione programmata
Se abbiamo un rubinetto sul terrazzo o in giardino possiamo sfruttare l’azione di una centralina di programmazione di un sistema di irrigazione goccia. È perfetto per lunghe assenze poiché la centralina apre le elettrovalvole in orari prestabiliti e i gocciolatori forniscono la quantità d’acqua esatta in ogni vaso. Se dotiamo l’impianto di un sensore d’umidità, la centralina blocca l’erogazione dell’acqua in caso di pioggia.
2. Kit di micro-irrigazione
Se non abbiamo un rubinetto sul terrazzo, possiamo ovviare al problema con un kit di micro-irrigazione dotato di serbatoio. La lunghezza della vacanza dipende dalla grandezza del serbatoio, ma di solito sono adatti per assenze fino a 30 giorni. Anche in questo caso l’irrigazione avviene tramite gocciolatori e possiamo programmare gli orari dell’irrigazione. Alcuni funzionano con le batterie altre con energie solare.
3. Acqua complessata
Si tratta di un particolare polimero a base di cellulosa, quindi di origine naturale, che ha la capacità di trattenere grandi quantità di acqua rispetto al suo peso. È sufficiente inserirlo all’interno del vaso e rilascerà progressivamente umidità al suolo, man mano che si asciugherà. In questo modo fornirà umidità alla pianta per molte settimane. A seconda della dimensione del vaso dovremo utilizzare una o più confezioni.
4. Vasi con riserva d’acqua
Si tratta di particolari vasi dotati di un serbatoio interno che rappresenta una riserva d’acqua a disposizione della pianta. È utile per vacanze non troppo lunghe, ma dipende dal tipo di pianta ospitata: come abbiamo scritto le piante grasse hanno meno esigenze del Basilico.
5. Bottiglie rovesciate
Per assenze di un week-end possiamo riempire d’acqua delle normali bottiglie di plastica e immergerle nel terriccio rovesciate. Man mano che il terriccio si asciugherà, “aspirerà” l’acqua dalla bottiglia. L’unico difetto è il precario equilibrio della bottiglia: in commercio esistono particolari puntali concepiti per migliorare l’efficienza di questa soluzione.
6. Per osmosi
Se inseriamo nel terriccio una corda, collegata a un contenitore d’acqua posto più in alto, man mano che il terriccio si asciuga tenderà ad “aspirare” l’acqua presente sulla corda. L’acqua defluirà lentamente dalla bacinella verso il vaso e fornirà umidità per molto giorni alle piante. È una soluzione economica e facile da realizzare, adatta soprattutto per i vasi di piccole dimensioni e per brevi periodi di assenza. Prima di partire, testiamo il sistema per qualche settimana, per verificare che l’acqua defluisce effettivamente verso il vaso.
Possiamo usare dei semplici pezzi di corda, ma in commercio sono disponibili dei particolari irrigatori microporosi in terracotta da inserire nel terriccio e collegati a un tubo da posizionare nel serbatoio.
7. La pacciamatura
Per assenze di 3/5 giorni sarà sufficiente irrigare in profondità le piante e stendere uno strato di pacciamatura a base di torba compressa. In commercio possiamo trovare dei dischi rotondi già pronti in cocco o torba. Se li inzuppiamo di acqua prima di partire, la torba rilascerà lentamente l’acqua alla pianta.
8. Trucchi
Se dobbiamo lasciare le piante per un week-end, possiamo risolvere il problema irrigando bene il terriccio prima di partire, lasciando qualche centimetro di acqua nel sottovaso o spostando i vasi in una bacinella. In particolare i vasi di grandi dimensioni, se ben irrigati, trattengono di più l’umidità al centro per molto tempo. Per un week-end non marciranno e non seccheranno!
Se partiamo per una settimana, spostiamo le piante in modo che siano tutte vicine e lontane dalla luce diretta del sole e dalle correnti d’aria. La vicinanza migliora l’umidità ambientale sulla superficie delle chiome.