Sono sempre di più le famiglie italiane che si dedicano alla orticoltura domestica. Stili di vita più naturali, la scelta di abitudini ecosostenibili e il desiderio di avere ortaggi e frutti di migliore qualità e coltivati sicuramente in modo biologico: tutte tendenze che hanno spinto molti italiani in questi anni a iniziare la coltivazione di un orto o un frutteto domestico.

Va detto che le famiglie italiane, specialmente chi vive nei piccoli centri, hanno da sempre coltivato orti e frutteti per le esigenze familiari e dei parenti. In alcuni casi sfiorando risultati professionali con la coltivazione di olivi o viti per la produzione di olio e vino. La novità dell’ultimo decennio è che gli orti hanno fatto la loro comparsa anche nei terrazzi delle grandi metropoli e nei “community garden” cioè gli orti comunitari di quartiere che molti Comuni italiani mettono a disposizione.

Un fenomeno che ha portato alla nascita di molte iniziative, come gli “orti aziendali”, gli “orti condominiali” e naturalmente gli “orti didattici” all’interno delle scuole. Promogiardinaggio stessa, nel 2009 e 2010, ha lanciato due campagne pubblicitarie dedicate proprio all’orticoltura domestica. In cui cercavamo di spiegare che l’orto domestico è la vera “filiera corta di qualità”: è più ecosostenibile del km O, l’orto domestico è il “metro O”.

Un orto in casa potrebbe rivoluzionare in positivo le nostre abitudini alimentari e innescare processi virtuosi dalle ricadute che andrebbero molto al di là della nostra casa o del territorio di cui facciamo parte.

Quello dell’hobby farmer diventa un “dopolavoro” vissuto da molti come misura antistress ed affrontato per passione, per gratificazione personale, per garantirsi la qualità del cibo da portare in tavola o persino per risparmiare.

Orticoltura domestica: tanti buoni motivi per coltivare frutta e verdura in casa

Sono tanti i buoni motivi che spingono gli hobby farmer a dedicarsi all’autoproduzione di ortaggi e frutta a km 0. Le ricerche di mercato che Promogiardinaggio ha condotto in questi anni per analizzare le abitudini di acquisto dei green lovers italiani ci permettono di individuare le principali motivazioni.

  • Per risparmiare. Una busta di semi di Lattuga costa 1 euro e aggiungendo della semplice acqua possiamo ottenere un raccolto sicuramente più economico di quello che troviamo nei negozi. Ma rapportare i costi degli ortaggi auto-coltivati con i prezzi dei supermercati non è corretto, poiché le qualità organolettiche e biologiche sono molto differenti. Senza considerare l’ecosostenibilità e la produzione di CO2 necessaria per portare gli ortaggi dal luogo di produzione al banco del negozio. Se consideriamo tutto, l’orticoltura domestica costa meno al portafoglio e all’ambiente.
  • Perché è ecosostenibile. La produzione a km 0 di frutti e ortaggi, utilizzando sistemi di lotta biologica e nel rispetto della biodiversità, è un modo concreto per esprimere la propria volontà di tutelare l’ambiente.
  • Nuovi sapori in tavola. Chi ha poco spazio o coltiva l’orto sul terrazzo sa che non potrà autoprodurre tutti gli ortaggi necessari all’alimentazione della famiglia. Spesso si concentra su alcune varietà particolari e difficili da trovare in commercio. Se ci piacciono i Pomodori, possiamo per esempio coltivare quello nero di Crimea, ben sapendo che raccogliendo i frutti nel momento giusto di maturazione saranno più gustosi e saporiti. Una sola pianta di Pomodori può produrre fino a 5 kg di frutti, in funzione della varietà e dalle condizioni di crescita.
  • Una dieta più ricca di verdure. Chi ha un orto lo sa: quando iniziano i raccolti gli ortaggi devono essere consumati finché sono freschi. È inevitabile che il consumo di ortaggi aumenti. Alcune varietà possono essere conservate sott’olio o sott’aceto, ma la Lattuga si deve mangiare o cucinare.
  • Perché è bello! Un orto produce tanti fiori e frutti colorati: la coltivazione di ortaggi sul terrazzo porta nuovi colori nel nostro “spazio verde”, mutevoli nel corso dei mesi. E poi è facile ottenere risultati sorprendenti: chi si accinge per la prima volta rimane sorpreso di come sia facile ottenere una ricca produzione da una manciata di semi.