Possiamo coltivare il Pittosforo come cespuglio singolo, come alberello, oppure in gruppo per realizzare siepi. Possiamo anche coltivare in un vaso capiente sul terrazzo.

Il Pittosforo (Pittosporum tobira e Pittosporum tenuifolium) è un rigoglioso arbusto sempreverde, caratterizzato da un fogliame elegante.

In primavera e in estate alcune specie producono dei bei fiorellini bianchi, di colore bruno o giallocrema, con un intenso profumo al sapore di fiori di agrumi (nel Pittosporum tobira) o di vaniglia (nel Pittosporum tenuifolium).

In inverno le foglie assumono colori intensi: diventano color oro nella varietà Warnham Gold e passano dal verde al bronzo nella Tom Thumb.

Anche le striature possono cambiare: il Pittosporum tobira Variegatum ha variegature color argento che invece diventano grigie nel Pittosporum tenuifolium Silver Queen.

Viene molto utilizzato nei giardini marini poiché tollera bene il caldo secco e l’aria salmastra: è la pianta perfetta per creare una siepe frangivento vicino alla costa. Ma è apprezzata anche nelle grandi città perché non teme lo smog.

Come coltivare il Pittosforo: temperature e luminosità

Il Pittosforo cresce bene in climi miti e teme le gelate tardive. Preferisce posizioni soleggiate al riparo dai venti.

Nei giardini del nord Italia deve essere protetto dal gelo, poiché la pianta non resiste sotto i -5°C. Meglio addossarlo a un muro esposto a sud e provvedere alla protezione delle radici con una pacciamatura con corteccia o foglie secche. Se la temperatura scende sotto i -5°C possiamo proteggere la chioma con un telo di tessuto-non-tessuto.

Come piantare e concimare il Pittosforo

Per la coltivazione in giardino dovremo preparare le buche d’impianto almeno due settimane prima del trapianto. In questa occasione stendiamo nel fondo della buca un concime organico pellettato, come lo stallatico pellettato, o un fertilizzante organo-minerale a lenta cessione. In seguito potremo prevedere un programma di concimazione con prodotti granulari ogni 4 mesi, all’inizio di ogni stagione.

Per la coltivazione in vaso dovremo optare per un contenitore abbastanza grande. Stendiamo sul fondo del vaso uno strato di 10 cm di materiale organico, come ghiaia o argilla espansa e riempiamo il vaso con un substrato specifico per piante verdi. Non è previsto un travaso: ogni anno, all’inizio della primavera, possiamo sostituire il terriccio superficiale.

Poiché le sostanze nutritive contenute nel vaso sono limitate e destinate a esaurirsi, dobbiamo prevedere un programma annuale di concimazione. Possiamo utilizzare un prodotto granulare a lenta cessione ogni 4 mesi all’inizio di ogni stagione oppure un concime liquido da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni.

Come irrigare il Pittosforo

Il Pittosforo ama climi asciutti e resiste alla siccità, ma irrigazioni regolari in primavera ed estate stimolano una vegetazione più folta e una fioritura più ricca.

Le piante giovani e in vaso vanno bagnate spesso in estate, quando il terriccio si è asciugato.

Come potare il Pittosforo

Il Pittosforo si pota in aprile con l’obiettivo di donare una forma armonica e compatta alla pianta.